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Forza Italia cresce ancora: Lega agganciata nei sondaggi

Azzurri appaiati al Carroccio nelle ultime rilevazioni della Ghisleri. Berlusconi pronto a scendere in piazza con i suoi candidati. Il plauso alla strategia di Marchini

Forza Italia cresce ancora: Lega agganciata nei sondaggi

Buone notizie per Berlusconi che, presumibilmente, resterà a villa Certosa, in Sardegna, fino a venerdì. Gli ultimi sondaggi commissionati ad Euromedia Research parlano infatti di un recupero di Forza Italia che, ora, sarebbe appaiata al Carroccio. Questione non irrilevante soprattutto per la gestione dei rapporti con il capo della Lega che nelle ultime settimane aveva mostrato i muscoli e fatto intendere di voler guidare la coalizione del centrodestra. Le ambizioni di Salvini erano sorrette dalle notizie relative alle intenzioni di voto che davano il suo partito in testa rispetto a tutte le altre forze della coalizione. Ora, invece, pare che gli azzurri abbiano ripreso terreno e che Forza Italia valga esattamente come il Carroccio. Altri istituti di ricerca confermano il trend generale: il Pd continua a calare, la Lega è stabile mentre cresce sia Forza Italia sia il Movimento 5 Stelle. In ogni caso un centrodestra unito potrebbe battere il Pd renziano e riprendere le redini del Paese. Cosa che fa sorridere Berlusconi.

Certo, c'è il pericolo del Movimento 5 Stelle che però in futuro dovrebbe perdere consensi a causa delle polemiche interne. Ma è alla massa dei delusi della politica che il Cavaliere predica ai suoi di rivolgersi: se una buona fetta di italiani tornasse alle urne e scegliesse il centrodestra, sarebbe fatta. Ecco perché ieri, rompendo il silenzio di giorni, Berlusconi ha voluto diramare una nota per tentare l'ultima pressione sul governo: «Sarebbe saggio far votare anche di lunedì per consentire una maggiore partecipazione dei cittadini alle elezioni - dice l'ex premier - Il voto è la massima espressione della democrazia e va sempre incoraggiato, mai limitato». Un tentativo, quello del leader di Forza Italia, andato a vuoto perché palazzo Chigi ha negato qualsiasi estensione. Una decisioneche penalizza il centrodestra il cui elettorato è da sempre meno «militarizzato».

Tuttavia il Cavaliere continua a dichiararsi ottimista sull'esito delle prossime Amministrative dove si giocano partite delicatissime. A Milano i sondaggi sono buoni e tra Sala e Parisi sarà un derby all'ultima scheda. Buone notizie anche da Napoli dove Lettieri aspetta con trepidazione l'apporto del Cavaliere: l'ex premier sarebbe dovuto volare a Napoli già questa settimana ma con ogni probabilità scenderà in Campania soltanto la settimana prossima. E in agenda è prevista anche una puntata a Roma per far volare le quotazioni di Marchini. Il quale, come sempre, ostenta ottimismo: «Ne sono certo: andremo al ballottaggio noi». Contro la grillina Raggi, sottinteso. E poi: «L'unico voto utile è a noi. Votare Giachetti significa votare Raggi e regalare la città ai 5 stelle». Contro il movimento di Grillo, Marchini affila le armi: «Questi signori si candidano a fare il sindaco con un contratto che li obbliga a prendere ordini da Milano. È antidemocratico, i romani vogliono un romano che risponde ai romani e non ad un direttorio». Infine un'osservazione sulla sua Ferrari che si guarda bene dal portare ai comizi. «Penso che il benessere non vada mai ostentato, non mi sembra delicato mostrarmi con la Ferrari davanti a uno che non arriva a fine mese», ha detto a Otto e mezzo.

Il Cavaliere, dalla Sardegna, osserva e applaude alla campagna elettorale dell'industriale, convinto che il candidato civico e romanissimo abbia delle ottime chances. Questo anche nell'ottica di ancorare il partito in una posizione di centro e non farsi trascinare su posizioni populistiche. Il faro resta quello del Ppe con cui l'ex premier tiene contatti sempre stretti. Non a caso venerdì e sabato prossimo Berlusconi, ad Arcore, avrà l'ennesimo faccia a faccia con Joseph Daul, presidente del gruppo del Ppe. I temi sul tavolo vanno dalla politica estera a quelli economici. Senza dimenticare l'emergenza immigrazione e le risposte che la grande famiglia dei popolari europei intende dare alla comunità. Con un refrain berlusconiano: questa Europa, così com'è, non va.

E senz'altro lo ripeterà anche nei prossimi giorni.

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