Economia

Forza Italia fa rinascere i Pir. Stop vincoli per casse e fondi

Emendamento dell'azzurro Giacomoni: ok bipartisan Il risparmio privato potrà tornare a finanziare le pmi

Forza Italia fa rinascere i Pir. Stop vincoli per casse e fondi

Finalmente un cambiamento positivo nel marasma della sessione di bilancio. Ieri sera la commissione Finanze della Camera ha approvato all'unanimità un emendamento del vicepresidente dell'organo parlamentare nonché componente del coordinamento di presidenza di Forza Italia, Sestino Giacomoni, che sblocca l'impasse sui Pir, i piani individuali di risparmio il cui sviluppo è stato compromesso dalla stretta nella legge di Bilancio 2019.

Dopo una riunione al ministero dell'Economia, la proposta di modifica, che è stata recepita dalla maggioranza, ha ricevuto l'ok definitivo dai tecnici del ministro Gualtieri. L'emendamento Giacomoni elimina i vincoli che costringevano casse previdenziali e fondi di investimento a detenere un solo Pir ciascuno (come le persone fisiche per le quali, però, il divieto resta) permettendo a questi soggetti di sottoscrivere più di un piano nel limite del 10% del patrimonio. Un'altra modifica specifica riguarda il fatto che almeno il 5% della quota del 30% destinata ad investimenti in economia reale deve essere indirizzato a strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nell'indice Ftse Mib e Ftse Mid della Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati, cioè a piccole e piccolissime imprese. Non si esplicita più, infine, la quota obbligatoria del 5% in venture capital. Grazie alle modifiche il mercato di questi strumenti dovrebbe riprendersi dopo che nel primo semestre 2019 si è registrato un calo di 350 milioni di euro.

«Grazie al lavoro serio e costruttivo portato avanti da Forza Italia in commissione Finanze, i Pir ripartiranno con nuovo slancio», ha commentato Giacomoni che ha trasformato in emendamento una proposta di legge precedentemente presentata. «Maggioranza e opposizione insieme hanno finalmente inserito nel decreto fiscale, noto soltanto per le manette e per gli adempimenti fiscali e burocratici aggiuntivi, un provvedimento volto allo sviluppo ed al finanziamento delle piccole e medie imprese italiane», ha proseguito sottolineando che «in 10 anni potranno essere raccolti dai Pir ed indirizzati nell'economia reale ed in particolare al finanziamento delle pmi oltre 150 miliardi di euro di risparmi privati».

Ieri, inoltre, la relatrice del dl fiscale nonché presidente della commissione Finanze, Carla Ruocco (M5s), ha presentato un pacchetto di emendamenti al collegato. Tra questi spicca l'alleggerimento della Tari per gli immobili che vengono abitati o affittati stagionalmente. Presentato anche un progetto di modifica che introduce una detrazione al 19% per le lezioni private e le ripetizioni pagate dalle famiglie con indice Isee non superiore a 50mila euro purché tenute da docenti titolari di cattedra. I crediti che le aziende vantano nei confronti delle pubbliche amministrazioni potranno essere compensati con i debiti fiscali, notificati con le cartelle fiscali affidate entro il 31 ottobre 2019. L'emendamento Ruocco estende all'anno in corso le previsioni della legge di Bilancio 2019.

Il pacchetto di emendamenti del governo, infine, prevede, tra l'altro, più fondi per la cassa integrazione straordinaria, l'esclusione dagli obblighi di conservazione delle e-fatture emesse dagli Organismi di informazione, e altri 180 milioni per pagare gli straordinari delle forze di polizia per gli anni precedenti al 2019.

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