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Forza Italia lancia l'allarme giustizialista: "Addio garantismo, vincono le manette"

Il deputato Costa: hanno votato per la sopravvivenza del governo

Forza Italia lancia l'allarme giustizialista: "Addio garantismo, vincono le manette"

Se il buongiorno si vede dal mattino... quella che si è consumata ieri è stata una giornata a dir poco infausta. Almeno agli occhi dei deputati di Forza Italia speranzosi di veder approvata, a livello procedurale, la condizione di urgenza della proposta di legge a firma di Enrico Costa e Francesco Paolo Sisto, e che blocca gli effetti della riforma Bonafede sulla prescrizione del reato. L'aula di Montecitorio, però, ha bocciato l'urgenza del pdl Costa, rendendo così sempre più probabile che il prossimo primo gennaio entri in vigore l'effetto principale della riforma voluta dal Guardasigilli, ovvero la «morte» della prescrizione, che si porterebbe dietro come naturale corollario tempi smisuratamente dilatati dei processi.

«Se quelli del Partito democratico votano contro l'urgenza del mio pdl quando si tratta di una semplice questione tecnica e procedurale - commenta sconsolato il firmatario della proposta - figuriamoci cosa accadrà quando in quest'aula si entrerà nel merito della questione dell'abolizione della prescrizione». Per un po' di tempo a molti è sembrato naturale che intorno a questo provvedimento si creasse una nuova maggioranza dove a fianco di Forza Italia trovassero posto il Pd, la Lega, Italia viva, e Fratelli d'Italia. Eventualità che è ha fatto saltare dalla sedia i vertici del Movimento grillino, costringendo gli alleati di governo a ingoiare il rospo della morte della prescrizione per salvare il govenro e la stabilità della maggiornaza.

«Maggioranza? Altro che coesione! - tuona lo stesso Costa - In quest'alleanza di governo convivono tre anime: quella manettara dei grillini, quella pavida dei democratici e quella di Italia viva, che ha saputo resistere alle pressioni di Di Maio e compagni e che ieri in aula non ha voluto lasciare le impronte digitali per questo delitto contro il diritto». L'applauso finale che ha saluto il voto dell'aula, poi, rappresenta un suggello definitivo di quanto successo. «Era un applauso liberatorio - commenta il deputato azzurro - non tanto per la prescrizione, bensì per lo scampato pericolo di una crisi di governo».

Sisto, poi, si dice indignato del comportamento del ministro. «Non si è nemmeno presentato in aula - dice il parlamentare azzurro -. Sarebbe stato più giusto il voto segreto per permettere ai deputati di votare secondo coscienza».

«La maggioranza - commenta la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, su Twitter - blinda lo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Pd e Leu si piegano alla logica giustizialista M5S, Iv scappa dall'Aula.

Dal primo gennaio avremo il fine processo mai. Perde il garantismo, vincono i manettari!»

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