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Forza Italia sente aria di vittoria Berlusconi: su Consip garantista

Gli ultimi sondaggi premiano il centrodestra unito. Si lavora alla squadra, offensiva su fisco e sicurezza

Forza Italia sente aria di vittoria Berlusconi: su Consip garantista

Un partito rinnovato, un programma snello nel segno della riduzione fiscale e dell'aiuto a classi meno abbienti e ceto medio in crisi, e poi il «fattore Berlusconi». In estrema sintesi è questo lo schema su cui il presidente di Forza Italia continua a ragionare in vista della futura scadenza elettorale, ormai slittata almeno a ottobre, ma più probabilmente a febbraio. Sullo sfondo i guai di Renzi e l'affare Consip. «Sono garantista», dice Berlusconi in un'intervista al quotidiano Il Tempo.

Gli ultimi sondaggi sembrano confortare le possibilità di vittoria del centrodestra. Una serie di rilevazioni recenti, infatti, ha mostrato come il centrodestra unito abbia possibilità di vittoria superiori sia a M5S, sia al Pd. Berlusconi, poi, è convinto di poter recuperare almeno sette o otto punti in campagna elettorale. E non esclude qualche sortita per le Amministrative, in vista delle quali tra due settimane riunirà il partito. In effetti l'ultimo sondaggio di Demos & Pi per Repubblica dà il centrodestra al 31,2% (con dentro, però, anche Ncd); segue M5S al 28,8% e il Pd 27,2%. Equilibri variabili perché la gerarchia cambierebbe se il Pd facesse una vasta alleanza a sinistra. Berlusconi, comunque, tira dritto per la sua strada. Nelle ultime ore si è molto concentrato sul closing del Milan. Ma l'attenzione verso la politica resta alta. Il lavoro sul programma e sull' «albero» - il manifesto politico che dovrà illustrare visivamente le battaglie e gli impegni di Forza Italia - continua. Berlusconi non vuole che sia messo in campo un irrealizzabile libro dei sogni. Per questo sta facendo compiere studi economici per certificare la fattibilità dei vari punti del programma, come ad esempio l'abolizione del bollo auto.

Se Berlusconi pensa al manifesto azzurro, nel partito c'è fibrillazione per la questione delle candidature. «L'albero? Per quanto ci riguarda noi si sta come d'autunno le foglie» scherza un parlamentare. In questo senso si aspetta il Consiglio nazionale con la possibile decadenza di chi non è in regola con le quote. Non è escluso che possa esserci uno sconto del 20% oppure che nel computo degli arretrati vengano calcolate le spese sostenute sul territorio. La questione, comunque, resta aperta perché sono molti i parlamentari che non hanno ancora regolarizzato la loro posizione e pagato le quote. In ogni caso, grazie alla spending review interna, la spesa annua per il partito è scesa sotto il milione di euro.

Il dibattito sulla possibile lista unica, come è noto, non interessa molto Berlusconi. Anche perché in molti dentro Forza Italia non credono alla reale volontà del Carroccio di dismettere il simbolo con Alberto da Giussano. Naturalmente, però, tutto dipenderà dalla legge elettorale. Forza Italia sta anche ragionando sulla delegazione da inviare al congresso del Ppe di Malta di fine mese che segnerà anche la prima volta di Antonio Tajani di fronte a questa platea come presidente del parlamento. Berlusconi dovrebbe essere presente, mettendo in conto che l'appuntamento potrebbe accendere altre frizioni con Salvini, solito sparare contro la famiglia popolare. Infine è partita l'organizzazione per alcuni eventi di piazza i security days contro i decreti Minniti su sicurezza e immigrazione. «Tante chiacchiere poi il nulla, è il ruggito del topo», spiegano gli azzurri.

«Nonostante le chiacchiere alla sinistra manca la consapevolezza della gravità della situazione».

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