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Franceschini: "Appello a Berlusconi, legge elettorale col Pd"

Il ministro dei Beni Culturali si rivolge al Cavaliere: "Forza Italia lasci i populisti: in Europa i moderati non stanno mai con gli euroscettici e i populisti"

Franceschini: "Appello a Berlusconi, legge elettorale col Pd"

Dario Franceschini lancia un appello a Silvio Berlusconi: "Il bipolarismo tra destra e sinistra è sostituito dallo scontro tra responsabili e populisti. Ma mentre nel resto d’Europa il blocco moderato marca una linea di separazione rispetto agli estremismi, l’Italia resta un’anomalia."

In un'intervista al Corriere della Sera, il ministro della Cultura esorta il Cavaliere a rompere definitivamente con la destra populista per uniformarsi al resto dei partiti popolari e moderati europei: "Ora tocca a Berlusconi attribuirsi una funzione storica che da tempo gli chiede il Ppe, di cui fa parte. Lui ha l’occasione di allineare il nostro Paese al resto dell’Europa, dove Fillon non ha appoggiato la Le Pen al ballottaggio, dove la Merkel non si sogna di governare con Afd, dove la May non vuole avere nulla a che fare con Farage."

L'Italia, spiega Franceschini, è "dentro una bufera" e per questo le decisioni di Berlusconi e di Forza Italia "avranno ripercussioni sul sistema politico nazionale" ma anche sullo scenario europeo. Se la politica italiana non saprà orientarsi intorno alla nuova linea di demarcazione fra "responsabili" e populisti, secondo il ministro", ne rimetterà tutto il Paese.

Certo, Franceschini esclude ogni ipotesi di Grosse Koalition alla tedesca, ma spiega che Pd e moderati possono avere un "pezzo di percorso condiviso" dato dalla scelta di "escludere rapporti con le forze estreme". Le decisioni del futuro prossimo, insomma, saranno cruciali, perché "L’Italia dei prossimi venti anni passa dalle scelte dei prossimi dodici mesi".

E in cima alla lista delle priorità c'è, come prevedibile, la legge elettorale: "nell’attuale sistema tripolare, il tetto del 40% — necessario per ottenere il premio di maggioranza — sarà difficilmente raggiungibile da qualsiasi lista. E peraltro non si risolverebbe il problema di avere una maggioranza omogenea nelle due Camere. E questo rende tutti più liberi. Anche Berlusconi.

Perciò mi rivolgo a lui: la stagione del bipolarismo, quella in cui centrodestra e centrosinistra dovevano aggregare anche le forze alle estreme per battere l’avversario con un voto in più, è finita."

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