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La Francia col terrore dell'autobomba

Trovate bombole di gas vicino sinagoga e prefettura. È massima allerta

La Francia col terrore dell'autobomba

L'Isis studia sui «manuali» dell'Ira e tenta di specializzarsi negli attentati con autobombe. Lo rivela il vicedirettore dell'Interpol Wil van Gemert e lo ribadisce persino il sottosegretario della Difesa francese Cedric Lewandowski alla luce delle bombole del gas rinvenute in un'autovettura nei pressi di una sinagoga a Marsiglia e a due passi dalla prefettura di Pau. La Francia di fatto è in stato di allerta ad appena 46 giorni dalla mattanza nella chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray, l'ultimo episodio (in ordine di tempo) di ferocia perpetrata dai jihadisti. Dopo la vicenda della Peugeot senza targa, e con all'interno sette bombole di gas, trovata a pochi passi dalla basilica di Notre Dame a Parigi domenica scorsa, la tensione ieri è schizzata alle stelle. In mattinata, nei pressi della sinagoga Bar Yohaye, nel quarto arrondissement di Marsiglia, la polizia è intervenuta dopo una telefonata anonima che invitava gli inquirenti a "controllare" un'auto sospetta. All'interno gli artificieri hanno trovato due bombole del gas, per altro, fanno sapere fonti vicine all'Uclat (l'antiterrorismo), della stessa produzione di quelle di Notre Dame. Nel pomeriggio il proprietario dell'auto è stato rintracciato e posto in stato di fermo: agli inquirenti ha dichiarato che le bombole erano per uso personale. Il prefetto di Marsiglia, Laurent Nunez, ha tentato di allentare la tensione spiegando ai cronisti che «non esiste continuità tra gli episodi di Parigi e Marsiglia. Le bombole non avevano innesco». In realtà emergerebbero punti di convergenza tra gli episodi di sabato e l'arresto delle tre donne della Peugeot che stavano preparando un attentato alla Gare de Lyon di Parigi. Le «lady del terrore», che volevano vendicare l'uccisione del numero due dell'Isis Muhammad Al Adnani, farebbero parte di un gruppo armato con base operativa a Martigues, una quarantina di chilometri da Marsiglia. Sempre ieri mattina un'altra bombola è stata rinvenuta in un cestino dei rifiuti ad appena cinque metri dal portone d'ingresso della prefettura di Pau, nel dipartimento francese dei Pirenei Atlantici. Le misure di sicurezza sono state rafforzate anche allo stadio «Allianz Riviera» di Nizza, dove questa sera la squadra di casa (nella quale gioca il nostro Balotelli) affronterà il Marsiglia. La gara è considerata a rischio dall'intelligence transalpina.

Sugli episodi è intervenuto, come accennato, il vicedirettore dell'Europol van Gemert, ricordando che tanto Isis così come Al Qaeda stanno tentando di utilizzare negli attentati «nuovi strumenti e modalità. Ad esempio ricorrendo all'uso di auto esplosive come faceva l'Ira, o Hezbollah in Libano». La nuova scia del terrore francese si inserisce alla vigilia del 15esimo anniversario dell'11 settembre, e, soprattutto, nel giorno successivo alla nuova chiamata alle armi di Ayman Al Zawahiri, il leader di Al Qaeda. Il medico egiziano erede di Bin Laden, ha invitato in un video tutti i musulmani a combattere «contro gli Usa e i paesi alleati». Al Zawahiri parla di un «ristabilito equilibrio tra l'Islam e il suo nemico crociato, laico e materialista.

Il nostro potenziale di deterrenza è enorme e spaventoso».

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