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La Francia sforerà il 3 per cento. Tajani: "Rischia procedura Ue"

Il ministro al Bilancio francese: "Il deficit arriverà al 3,4%". Il presidente dell'Europarlamento: "Legge uguale per tutti"

La Francia sforerà il 3 per cento. Tajani: "Rischia procedura Ue"

Emmanuel Macron (a fatica) prova a restare in sella all'Eliseo mentre in tutta la Francia divampa la protesta dei gilet gialli. Il presidente francese ha annunciato diverse misure che andranno inevitabilmente a cambiare rapporto deficit/Pil in manovra. Le parole di Macron di fatto cambiano gli scenari e adesso è la francia ad entrare nel mirino di Bruxelles. Le cifre riportate dal ministro del Bilancio d'Oltralpe infatti mettono in allarme l'Ue che è già impegnata sul fronte italiano. "Con le misure annunciate ieri dal presidente, Emmanuel Macron, il deficit francese arriverà al 3,4%. Il ministro ha spiegato che le misure annunciate pesano sulle casse pubbliche per 10 miliardi, di cui 4 per l’abolizione dalla tassa sui carburanti e altri 6 miliardi per i provvedimenti annunciati lunedì sera da Macron.

Finora il deficit francese era al 2,8%. Di fatto le nuove misure cambieranno radicalmente i conti di Parigi e lo sframento del 3 per cento potrebbe far scattare la reazione dell'Europa. Anche la Francia rischia una prcedura di infrazione. Ipotesi questa sostenuta anche dal presidnete dell'Europarlamento, Antonio Tajani che ai microfoni de Un Giorno da pecora su Radio 1 afferma: "Se con i 100 euro di aumento dello stipendio minimo Macron sforerà il tetto del 3%? Per questo credo che anche la Francia rischi la procedura d’infrazione, anche se non ha il debito pubblico che ha l’Italia. La legge deve essere uguale per tutti: non è che con l’Italia bisogna esser severi e con la Francia morbidi". E la Commissione Europea rompe il silenzio su quanto annunciato da Macron affermando che l'analisi sui conti francesi verrà fatta in primavera: "La Commissione europea analizzerà in primavera il bilancio finale della Francia quando pubblicheremo le nostre previsioni economiche.

Ciò perché abbiamo un processo ben definito per la valutazione dei bilanci degli Stati Ue", ha aggiunto il portavoce.

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