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Il fratellino e l'incarico d'oro: "Dalle Poste 160mila euro"

Alessandro ha fatto carriera dribblando gli scandali

Il fratellino e l'incarico d'oro: "Dalle Poste 160mila euro"

Roma - Un po' più rotondo, con qualche capello in più, ma per il resto, a cominciare dal sorriso pronunciato, Alessandro assomiglia molto al fratello maggiore Angelino Alfano.

Solo che non ha mai fatto politica. Anni 41, sposato senza figli, in Sicilia preferisce muoversi tra Camera di commercio e Unioncamere, prima di approdare a Roma con l'incarico d'oro come dirigente di Postecom, che ora lo tira dentro l'ultimo scandalo. Ruolo per il quale, secondo le intercettazioni, Alessandro si sarebbe lamentato con il suo «raccomandatore» Raffaele Pizza di non aver ottenuto lo stipendio massimo di 170 mila euro, ma «solo» 160mila.

«Personalità eclettica, che tende a bruciare le tappe grazie a un'intelligenza vivace e una forte capacità relazionale», si presenta Alessandro nel suo curriculum. In realtà, non proprio un fulmine negli studi. La laurea triennale in Economia e finanza arriva nel 2009, a 34 anni e gli provoca qualche guaio, perché finisce indagato due anni dopo per frode informatica con altri studenti, per esami «comprati». Poi, tutto viene archiviato.

Ma l'anno prima di conquistare la laurea breve tiene da docente un laboratorio a La Sapienza di Roma e questo fa scoppiare un'altra polemica. Anche perché il corso era di Fabiola Sfodera, moglie di Claudio Cipollini, direttore di Retecamere, agenzia di Unioncamere presieduta dal suo mentore, il berlusconiano Giuseppe Pace.

È accanto a lui che Alfano junior ha già fatto carriera, passando da una società d'informatica al ruolo nel 2006 di segretario di Unioncamere in Sicilia e nel 2010 vincendo il concorso di segretario generale della Camera di commercio di Trapani. Altra grana: la nomina era stata preannunciata da scritti anonimi e, sempre nell'anno nero 2011, la polizia di Palermo sequestra gli atti. Il fratello di Angelino lascia il posto per cause di «forza maggiore», ma in seguito fa pure richiesta di reintegro. Rigettata.

La storia la ritira fuori nel 2013 Erasmo Palazzotto di Sel, in un'interrogazione al ministro dello Sviluppo, in cui sostiene che Alessandro avrebbe autocertificato di essere stato direttore regionale di Confcommercio Sicilia, mentre era stato solo direttore provinciale di Agrigento. E la laurea triennale non era «idonea» per le funzioni di vertice nella Pubblica amministrazione.

Dribblando tanti scandali e guai Alfano junior, intanto, mostra di godersi la vita anche con la passione per i motori. Ama le auto potenti, come la sua Porsche Boxter Cabriolet grigia. Anche Suv e a Range Rover che, secondo le maldicenze, avrebbe fatto comprare per lui a spese della Camera di Commercio di Trapani. È anche pilota d'aereo, raccontano gli amici. Un «sincerone», sempre gioviale.

Ma poco accorto, per niente «politico».

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