L'appunto

Il fronte lepenista italiano rischia di restare isolato

Che lo scontro su Roma sarebbe rapidamente esondato oltre i confini capitolini era a dir poco scontato

Il fronte lepenista italiano rischia di restare isolato

Che lo scontro su Roma sarebbe rapidamente esondato oltre i confini capitolini era a dir poco scontato. Non solo perché la partita è di quelle che contano, ma anche perché ad essere direttamente coinvolto è uno dei tre leader dello schieramento di centrodestra, visto che sulla sfida per il Campidoglio Giorgia Meloni ha deciso di metterci la faccia candidandosi in prima persona. Il fatto che alla fine non si sia arrivati ad un punto d'intesa, dunque, è un elemento di frattura destinato a pesare - e molto - nei mesi che verranno.

Le rottura, infatti, è sia umana che politica. E non sarà facile tentare una ricomposizione tra i vari protagonisti della vicenda romana. Le prese di posizioni di Matteo Salvini e della Meloni, infatti, sono state piuttosto tranchant, fino ad arrivare all'affondo sul piano personale. Silvio Berlusconi pubblicamente ha scelto di non replicare, ma chi ha avuto occasione di parlarci lo racconta piuttosto risentito, soprattutto nei confronti del leader della Lega. Che, peraltro, considera il principale responsabile della frittata fatta a Roma, visto che fu proprio Salvini a rimangiarsi l'impegno già preso sulla candidatura di Guido Bertolaso. Ma anche al di là dei difficili rapporti personali, la guerra della Capitale potrebbe diventare un vero e proprio spartiacque politico per il centrodestra. La prima conseguenza della rottura, infatti, è che l'asse nero-verde oltre a rinsaldarsi rischia di sganciarsi dal centro e prendere una deriva ancora più di destra, diventando una sorta di alter ego italiano del Front national di Marine Le Pen. Un partito capace di raccogliere anche molti consensi ma che rischia l'isolamento, proprio come accaduto in Francia al Fn alle regionali dello scorso dicembre. Dove il Front è arrivato al 30% ma ha poi perso tutti i ballottaggi.

Insomma, per quanto Forza Italia non navighi in acque tranquille, la rottura con il partito di Berlusconi rischia seriamente di spingere l'asse Lega-Fratelli d'Italia verso una deriva di ultradestra che ne sterilizzi la forza elettorale. D'altra parte, che le elezioni si vincono in primo luogo al centro non è certo un mistero per nessuno. Di contro, Forza Italia si trova ad essere spinta su posizioni sempre più centriste, come dimostrano i canali di dialogo che in questi giorni si sono andati riaprendo con Ncd.

Tanto che qualcuno inizia già a ipotizzare uno scenario in cui Berlusconi possa magari riprendere in considerazione l'idea di un nuovo patto del Nazareno.

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