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Il fronte del "No" alza la voce con il via libera del Cavaliere

Il fronte del "No" alza la voce con il via libera del Cavaliere

Il fronte del «No» alza la voce. E lo fa in modo capillare, su tutto il territorio nazionale. Il tutto con la benedizione del leader di Forza Italia che ieri è tornato a Roma dopo settimane di assenza per fare il punto sulla situazione con i suoi. La battaglia va combattuta su tutti i fronti; uno dei quali è quello delle amministrazione locali. Ecco perché, per volere di alcuni sindaci di centrodestra come Maurizio Brucchi (Teramo), Guido Castelli (Ascoli), Umberto Di Primio (Chieti), Alessandro Ghinelli (Arezzo) e Massimo Mallegni (Pietrasanta) è appena nato il sito internet sindaciperilno.net. È una piattaforma on line, ricca di contenuti, dove si spiega il perché il ddl Boschi va bocciato. La tesi principale è la seguente: la riforma renziana uccide ogni forma di autonomia locale e rinnega il principio di sussidiarietà. Sul sito campeggia il libro del sindaco Catelli «Caro Matteo»: una lettera aperta al premier con cui si dimostrano tutte le pecche della riforma dal punto di vista delle amministrazioni locali.

Intanto in tutte le Regioni è un proliferare di comitati per il «No». L'ultima grande kermesse s'è avuta in Sicilia con la presenza dell'ex presidente del Senato Renato Schifani, coadiuvato dal coordinatore azzurro dell'isola, Gianfranco Miccichè. «Una riforma pasticciata che farà molti danni, se dovesse passare il Sì - denuncia Schifani -. Avremo un Senato in grado di paralizzare i lavori delle Camere su quasi tutti i provvedimenti. Altro che superamento del bicameralismo paritario...». E Miccichè a fargli eco: «Questo provvedimento non è chiaro neppure per chi l'ha scritto. Va bocciato senza se e senza ma. Il nostro No vuole dare un input per fare una nuova Assemblea costituente». Schifani risponde pure alle accuse di aver contribuito a scriverla quando militava nell'Ncd: «Non ho mai partecipato ai lavori e, pur essendo capogruppo, ho fatto parlare altri durante la dichiarazione di voto». E quindi dà il via a un tour per affossare il ddl Boschi e spiegarne le pecche: sabato sarà a Viareggio poi a Napoli, a Brescia, a Reggio Calabria. A Napoli, invece, si sta organizzando un grande evento per il 19 novembre: gli Stati generali del Sud per il «No».

C'è ottimismo moderato sull'esito del voto. Tanti elettori di centrodestra sono ancora indecisi ma soprattutto bisogna combattere contro la sovraesposizione mediatica dei tifosi del «Sì». A picchiare duro su Renzi è Stefano Parisi che, tra un appuntamento e l'altro del suo tour Megawatt, infilza il premier: «Renzi fa 18 ore al giorno di campagna elettorale per un referendum che non serve all'Italia ma solo al suo interesse personale.

Ha perso credibilità in Europa per quanto ha sbandato sul tema dell'immigrazione e la sensazione è che il Paese non abbia un piano, che è isolato in Ue e che il problema dell'immigrazione l'Italia dovrà subirlo per i prossimi 20 anni».

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