Barcellona sotto attacco

Fuga e guerra sul lungomare «Volevano un'altra strage»

Sparatoria a Cambrils, sulla costa: morta una donna Uccisi 5 jihadisti della Rambla: «Li colpivamo e ridevano»

Fuga e guerra sul lungomare «Volevano un'altra strage»

Sulla Rambla doveva scorrere più sangue. C'era un attentato ben più spaventoso e cruento nelle perverse intenzioni delle due falangi di terroristi annidate ad Alcanar Platja, un centinaio di chilometri a sud della capitale catalana. I terroristi islamisti non volevano soltanto investire con un furgone e uccidere quattordici uomini innocenti di 34 nazionalità differenti. Nel loro malvagio piano, volevano completare l'attacco sulla Rambla de Canaletes con una potente e spettacolare deflagrazione, da udire fino a Madrid, già ferita a morte l'11 marzo del 2004 con 192 morti e 2057 feriti.

Barcellona ieri mattina si è svegliata con questa amara e terribile consapevolezza e con le notizie di un altro attentato a Cambrils, un centinaio di chilometri a sud, in provincia di Tarragona. In questa località balneare, un secondo commando di cinque terroristi, tra cui Moussa Oukabir, 18 anni a ottobre, indicato come l'autore della strage della Rambla, all'una e un quarto di giovedì notte sul Paséo Marítimo affollato di vacanzieri, ha replicato la mattanza con le medesime modalità. A bordo di un'Audi A3, i cinque uomini armati con pistole e coltelli, indossando alcuni giubbotti esplosivi, rivelatisi poi fasulli, a cinquecento metri da un posto di blocco dei Mossos d'Esquadra, hanno schiacciato sull'acceleratore e investito una decina di passanti inermi. Gli agenti hanno aperto immediatamente il fuoco sulla vettura che zigzagando in cerca di vittime, si è poi ribaltata rovinosamente. Fuori dall'auto, tre terroristi hanno iniziato ad accoltellare a caso alcuni passanti, rispondendo anche al fuoco degli agenti, ma sono stati prontamente uccisi dai poliziotti, assieme al quarto colpito alla guida. Moussa, secondo quanto riportato, sarebbe stato colpito a morte. Un quinto terrorista, invece, riuscito a sfuggire ai proiettili, è stato freddato dopo un breve inseguimento grazie all'aiuto di un elicottero della polizia. Nel conflitto a fuoco sei passanti e un agente sono rimasti feriti, tra cui in modo molto grave, una trentenne, investita dall'Audi A3: la donna è poi spirata nella tarda mattina di ieri all'ospedale di Tarragona. Il suo nome si aggiunge, quindi, alla triste lista delle quattordici vittime accertate.

Secondo il capo della polizia catalana, Josep Lluis Trapero, la cellula terrorista di Cambrils che ha colpito giovedì notte è senza alcun dubbio collegata agli attentatori di Barcellona, la presenza di Moussa lo confermerebbe. Trapero ha spiegato come il piano degli islamisti prevedesse prima l'attacco a Cambrils come diversivo, per poi dare il colpo finale alla capitale della Catalogna con l'utilizzo di un furgone pieno di bombole di gas metano. Un piano molto più folle, azzoppato dall'esplosione mercoledì notte di una palazzina ad Alcanar Platja. Qui gli inquirenti hanno ricollegato la violenta deflagrazione avvenuta in una casa di due magrebini al blitz di Barcellona: quelle bombole erano destinate a esplodere sulla Rambla per uccidere una più grande moltitudine di persone. Nello scoppio imprevisto di Alcanar un marocchino, non ancora identificato, è rimasto ucciso, mentre un altro connazionale Mohamed Houlikemlal, 21 anni, rimasto ferito, è stato arrestato nei pressi dell'abitazione saltata in aria. In un primo momento pareva una banale fuga di gas, invece, il ritrovamento di bombole di gas metano assieme a documenti con evidenti indicazioni, è stata la conferma che il furgone Opel guidato da Moussa Oukabir doveva esplodere nel centro di Barcellona. Ma l'esplosione di Alcanar ha mandato all'aria il progetto originario e così, secondo gli investigatori, i terroristi hanno deciso per un piano B, con i blitz di Barcellona e poi di Cambrils.

Intanto le autorità spagnole sono sulle tracce di altri due giovani marocchini, di età compresa tra i 18 e i 24 anni, sospettati di complicità negli attentati di Barcellona e Cambrils. Sono Said Aalla, 18 anni, nato a Naour, Marocco e Younes Abouyaaqoub, 20, nato a Mrirt in Marocco. Mohamed Hychami, 24, che avrebbe affittato un secondo van poi ritrovato a Vic, è rimasto ucciso assieme a Moussa nel conflitto a fuoco sul lungomare di Cambrils. Oltre all'arresto di Driss Oukabir, fratello di Moussa, è stato fermato dopo la sparatoria di ieri notte un cittadino di Melilla, unico spagnolo coinvolto negli attentati.

Ieri, in una Plaza Catalunya blindatissima, si è tenuto l'omaggio delle autorità alle vittime e ai feriti davanti. C'erano Mariano Rajoy, presidente del Consiglio, Re Felipe VI di Spagna, Carles Puigdemont, il presidente della Catalogna e Ada Colau, sindaco della città.

La folla si è abbandonata a un commosso urlo «Non abbiamo paura», seguito da un lungo applauso.

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