Cronache

Fuga di gas ed esplosione: tre vittime, due pompieri

L'incidente causato da una scintilla. La squadra stava tagliando un lucchetto con una motosega

Foto d'archivio
Foto d'archivio

Tiziana Paolocci

Un boato, poi il fuggi fuggi generale e l'ininterrotto rumore delle sirene. Ieri la tranquillità di una via Garibaldi bagnata dalla pioggia, che cadeva da ore a Catania, è stata rotta da un'esplosione, che ha coinvolto una squadra dei vigili del fuoco.

La deflagrazione è avvenuta intorno alle 19.30 all'altezza del civico 335, dove la strada incontra via del Plebiscito. Secondo una prima ricostruzione si sarebbe verificata una fuga di gas da una piccola officina, che ripara biciclette. I vicini si sono impauriti, sentendo quella puzza inconsueta e hanno telefonato alla centrale dei vigili del fuoco. Poco dopo una squadra dal comando provinciale si è precipitata in via Garibaldi, per compiere un'operazione che si credeva dovesse rientrare in quelle di ordinaria routine.

Invece si è scatenato l'inferno. La dinamica è ancora tutta da accertare e saranno i tecnici a spiegarla nelle prossime ore, ma sembrerebbe certo che uno dei vigili del fuoco, impegnati nelle operazioni di messa in sicurezza della zona, abbia utilizzato una motosega per tagliare il catenaccio dell'officina.

Quando l'attrezzo ha toccato la catena, c'è stato il violento boato che ha investito i residenti e gli stessi pompieri, scaraventati sull'asfalto a diversi metri di distanza. «Una scena agghiacciante - ha raccontato un testimone - due di loro erano a terra, coperti di sangue. Abbiamo avuto paura per tutte le famiglie che abitano qui, ma poi quel sentimento è stato superato dalla pietà per i pompieri devastati dalle fiamme».

Immediatamente gli abitanti della zona hanno dato l'allarme e hanno chiamato i soccorsi. Le ambulanze, giunte sul posto, insieme agli uomini della polizia e ai carabinieri, hanno trasportato i quattro pompieri d'urgenza nell'ospedale per essere rianimati ma per due di loro, Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, era troppo tardi e i medici non hanno potuto far altro che constatarne la morte. Due i feriti gravi, che hanno riportato l'uno un trauma cranico, l'altro un trauma polmonare; quest'ultimo è il più grave ed è in rianimazione. Morto anche un settantenne, Giuseppe Longo, il cui corpo è stato dilaniato dallo scoppio. Era il proprietario della piccola officina per bici, con annessa abitazione dove viveva da solo, da cui si è sprigionata la fuga di gas. Poco dopo sul posto sono stati portati anche i cani delle unità cinofile, chiamati a scoprire se tra le macerie ci fossero atri cadaveri. Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta da parte della Procura di Catania.

Anche il sindaco Enzo Bianco ha raggiunto via Garibaldi, per confortare la popolazione ed esprimere cordoglio alle famiglie dei pompieri.

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