Cronache

Gabriel Garko in procura. Sfilata di testimoni vip per il produttore suicida

L'ombra di una setta nella morte di Teodosio Losito. L'attore sentito ieri come testimone

Gabriel Garko in procura. Sfilata di testimoni vip per il produttore suicida

Si allunga la lista dei vip sentiti in Procura a Roma come persone informate sui fatti nell'ambito dell'inchiesta per istigazione al suicidio in relazione alla morte del produttore e sceneggiatore Teodosio Losito, 56 anni, trovato senza vita nella sua abitazione romana l8 gennaio del 2019. I pm di piazzale Clodio hanno ascoltato ieri l'attore Gabriel Garko. Nei giorni scorsi ad essere convocata dai pm capitolini era stata l'attrice Adua Del Vesco che nel corso della trasmissione «Grande Fratello Vip», parlando con un altro concorrente, Massimiliano Morra, aveva fatto riferimento ad una presunta setta di cui entrambi avrebbero fatto parte insieme con il produttore scomparso.

I due concorrenti della nota trasmissione furono sorpresi dalle telecamere della «casa» mentre discutevano di un «carnefice oscuro e spietato» (chiamato «Lucifero») e di « numerose vittime che per anni non hanno denunciato esperienze traumatiche».

Nella stessa puntata del «Gf Vip» la coppia fece anche degli espliciti riferimenti alla casa di produzione Ares Film, con cui entrambi hanno lavorato: casa di produzione fondata dal manager Alberto Tarallo e dal suo compagno Losito. La Ares ha realizzato decine di fiction famose tra cui serie diventate cult.

Del Vesco e Morra nella puntata «incriminata» usarono parole pesanti, ipotizzando un clima di «plagio» con una sorta di gran burattinaio che teneva le fila di «relazioni organizzate a tavolino, con storie d'amore finte create per alimentare il gossip», come quella tra Gabriel Garko e la stessa Adua Del Vesco.

Imbarazzanti alcune delle frasi pronunciate dalla Del Vesco e di cui i pm romani le hanno chiesto conto durante l'interrogatorio. Ad esempio, a cosa si riferiva la Del Vesco quando ha detto: «Se fossi rimasta, avrei fatto la sua fine. Tu non immagini cosa ho passato! Ero veramente sola, con il suo gesto Teo ha liberato anche me, altrimenti oggi non sarei più qui... che poi io non ci credo che sia stato un suicidio, sai? Tanto sappiamo bene chi è l' artefice di tutto questo schifo...».

«I due spiatissimi reclusi - sostiene il «Corriere della sera» - alludevano alla tragica morte di Teodosio Losito, ex cantante e poi sceneggiatore dei feuilleton campioni di ascolti che la Ares Produzioni del compagno Alberto Tarallo confezionava per Mediaset». Losito fu trovato morto nella sua casa a Roma impiccato a un termosifone: un caso che fu subito catalogato come un suicidio al culmine di una «crisi di disperazione».

Ma la famiglia di Losito contestò subito questa ipotesi, facendo in modo che la Procura di Roma aprisse un'inchiesta per istigazione al suicidio; insomma, i pm non escludono che ad aver spinto «Teo» Losito a uccidersi, possa essere stata una persona «a lui molto vicina».

Criptico il messaggio scritto su Instagram da Adua De Vesco pochi minuti prima di essere audita dal pm Carlo Villani, che coordina le indagini sulla morte di Losito: «La verità scavalcherà ogni segnale di omertà».

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