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Gargano sott'acqua, un morto «Mai così grave in oltre 80 anni»

Per la Regione il «quadro è catastrofico». Evacuati paesi, case e campeggi: un disperso e mille sfollati. Spiagge come paludi a Peschici, che resta isolata

Gargano sott'acqua, un morto «Mai così grave in oltre 80 anni»

FoggiaIl mare di Peschici adesso ha il colore del fango. La suggestiva insenatura e le spiagge non esistono più e hanno lasciato il posto una grande palude scavata da una cascata di terra e detriti che si è abbattuta su quello che fino a due giorni fa era un angolo da cartolina del Gargano mentre adesso sembra un macabro specchio che riflette terrore e devastazione. La pioggia non ha dato tregua per due giorni e ha continuato a martellare questa vasta fetta di Puglia, il nubifragio ha gonfiato i torrenti ed è diventato un'alluvione innescando le frane che stanno sbriciolando il fragile promontorio che sorregge interi paesi arroccati sull'Adriatico. Ieri è stato recuperato il corpo dell'allevatore disperso da giovedì, ma il bilancio ora si aggrava: non si hanno infatti più notizie di un anziano travolto mentre era in auto. Un emergenza «mai così grave da oltre 80 anni», hanno fatto sapere dalla Regione. Per tutta la giornata si sono accavallate notizie drammatiche sulla sorte dei tanti turisti ancora nella zona: villaggi, alberghi e campeggi sono stati invasi dall'acqua e alcuni camper sono stati scaraventati in mare, come accaduto a una coppia di coniugi danesi strappata alla morte da una motovedetta della Capitaneria di porto che ha partecipato ai soccorsi insieme alle barche dei pescatori.

La situazione è precipitata nel giro di poche ore, come si temeva dopo l'ondata di maltempo che aveva colpito in precedenza San Marco in Lamis e Carpino, più all'interno, dove un uomo di 24 anni, Antonio Facenna, era stato travolto mentre andava a verificare le condizioni della sua fattoria. Il corpo senza vita dell'allevatore è stato trovato ieri proprio mentre l'ondata di maltempo si spingeva sul litorale puntando su Peschici, perla turistica della provincia di Foggia. Il paese è rimasto rapidamente isolato: bloccate le vie d'accesso, crollato un ponte sulla statale 98, inaccessibili anche le altre strade che partono da Vieste. E poi il fango, una valanga di terra e detriti che si è riversata sulla costa coprendo le spiagge con un enorme mantello marrone che adesso annuncia il disastro.

Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco e del corpo forestale dello Stato. La situazione nelle strutture turistiche è diventata drammatica e un bambino in un campeggio è stato soccorso con un elicottero. L'elettricità è saltata, almeno in cinquemila sono rimasti senza corrente, difficili i collegamenti telefonici e c'è chi si è affidato agli sms per chiedere aiuto. Nello stesso tempo è scattata una grande operazione di evacuazione dai paesi colpiti: in mille sono stati accompagnati nei centri di accoglienza allestiti nelle scuole e in altri edifici scampati all'alluvione, anche se nel tardo pomeriggio quasi tutti sono andati via e gli sfollati sono rimasti solo in 40, che si aggiungono ai 200 di San Marco in Lamis.

L'area dell'emergenza ha continuato ad allargarsi a causa della confluenza dei canali La Teglia e San Giuliano. Sono trascorse le ore, ma l'acqua ha proseguito la sua corsa senza incontrare particolari ostacoli anche perché gli alberi del promontorio di Peschici furono spazzati via nel tragico incendio del luglio del 2007 che provocò due morti, e i vecchi canali sono stati cancellati da nuove colate di cemento. E mentre il Gargano frana sotto i colpi di un'emergenza per certi versi annunciata, il governo tenta di correre ai ripari. A Palazzo Chigi è stata allestita una task force : il coordinatore Erasmo D'Angelis, sostiene «la necessità di fare in fretta, recuperare e investire subito ingenti risorse in prevenzione» mentre il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, è in contatto con il governatore della Puglia Nichi Vendola.

Il quale parla di «quadro catastrofico» e questa mattina visiterà la zona del disastro insieme al capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli.

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