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Il gelo cala sul governo: il peggio della settimana

Fiocca fiocca la neve. Salvini gongola e il governo gela: da Matteo Renzi a Nicola Zingaretti, ecco tutto il peggio della settimana politica

Il gelo cala sul governo: il peggio della settimana

Fiocca fiocca la neve cantava Iva Borgia. E la neve, questa settimana, ha portato il gelo sulla maggioranza di governo. Matteo Salvini gongola. Come un bambino felice tra i boschi innevati. Lui si diverte, gli altri ghiacciano. E tremano. I roventi forni dell’Ilva non sono bastati a riscaldarli, anzi. Hanno contribuito al peggio.

MATTEO SALVINI

Tra tasse e microtasse “il capitano” è felice. Più tasse ci sono, più aumenta nei sondaggi. “Neve neve neve… amici, se aumentano le tasse li terremo chiusi in parlamento.” Promette il leader della Lega. Ma forse il freddo ha dato un po’ alla testa anche a lui. Salvini, alla domanda di Mario Giordano a Fuori dal Coro “Voterebbe Draghi come Presidente della Repubblica?” quatto quatto ha risposto: “Why not?” Che, tradotto, sarebbe: perché no?” Ma come? Mario Draghi per la Lega rappresenta da sempre il male assoluto. Gli euroburocrati. Ora lo vorrebbe vedere sul Colle più alto di Roma? Non sarà una tattica politica per tranquillizzare gli animi e tornare prima alle urne?

MATTEO RENZI

Lui, invece, le urne le vuole tenere lontane. Certo, gli conviene. Italia Viva, nonostante le ali, non ha ancora preso il decollo. “Un suicidio tornare al voto, il PD ci pensi bene. Da separati si perde tutto.” Dice Renzi a Repubblica. “La legislatura deve arrivare al 2023 e senza nuove tasse oppure sarà disfatta in Regioni e collegi.” Prevede “la fava” toscana. Eppure “Italia Viva” è l’unico partito a crescere. Chiaramente secondo loro. Su facebook hanno pubblicato un sondaggio: “+6%. Anche oggi una conferma del nostro trend positivo.” E sognano… “La doppia cifra è sempre più un traguardo a portata di mano.” Scusate, ma a chi avete affidato il sondaggio? Se crescete così tanto perché avete paura del voto?

CARLO CALENDA

Ma attenzione, per fortuna c’è Calenda. Lui, l’ex ministro allo sviluppo economico. Tutti in questa settimana lo hanno tirato in ballo per la questione Ilva. “E’ colpa sua!!” hanno tuonato i grillini. “No, di Di Maio!” hanno risposto i compagni. Ma noi lo assolviamo. L’atto di pentimento pubblico basta. In un video social ha detto: “Mi vergogno di aver fatto parte del PD e di aver lavorato con Renzi.”

LORENZO FIORAMONTI

Ma si sa, i social sono una rovina. Soprattutto per loro, i politici. Il ministro Fioramonti, in una palese crisi di nervi, si scaglia contro il suo governo: “Sono pronto a dimettermi!!” ha detto. Fatto sta che è ancora la. “Nessuno mi ha ascoltato.” Dice. Beh, come biasimarli? Lui vorrebbe “entro natale un miliardo per le università”. Si metta in coda. Ne servono dieci per salvare l’Ilva a diecimila famiglie. Per ora di deve accontentare del clima. Purtroppo.

GIULIA GRILLO

Ma i ministri a 5 stelle sono sempre una sorpresa. Ad “Un giorno da pecora” su Rai radio1, l’ex ministro della salute Giulia Grillo ha dato il peggio di sé. O il meglio. Per lei. Si è messa a ballare in studio sulle note di thriller. Sembrava impazzita, quasi da TSO. E se quelli erano i ministri. Intanto ha confessato: “Di Maio mi ha fatto sapere della mia mancata conferma al ministero con un whatsapp.”

LUIGI DI MAIO

Ma lui, Gigi l’amoroso, che fine ha fatto? È sempre in viaggio. Scappa dai problemi e non si assume le responsabilità. Ve lo ricordate affacciato al balcone di Palazzo Chigi? “Abbiamo abolito la povertà!!!” ah si? E ancora “Abbiamo salvato la Whirpool!” Non ci risulta. Oppure: “Abbiamo salvato l’Ilva”. …. A voi i commenti.

GIORGIA MELONI

E poi c’è la sinistra. Il Pd, sempre sui social, pubblica la foto con l’abbattimento del muro di Berlino e ci scrive sopra “Potete costruire muri, ci troverete ad abbatterli.” E, giustamente, la leader di Fratelli d’Italia rammenta: “Chi glielo spiega che il muro erano loro?”

NICOLA ZINGARETTI

Beh, saranno troppo impegnati a controllare che non si spezzi la corda. Visto gli ultimi ultimatum. Dal Partito Democratico, tra veleni e veti incrociati, minacciano: “Attenzione, se si tira troppo la corda…” Si spezza.

Non vediamo l’ora.

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