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Gelo Ue sulla manovra: "Cifre diverse dai patti". È già rischio infrazione

Il testo a Bruxelles, che boccerà il deficit al 2,4%. Calenda: "Basta giochi sui numeri"

Gelo Ue sulla manovra: "Cifre diverse dai patti". È già rischio infrazione

Rapporti sempre più tesi tra Roma e Bruxelles. Dopo i messaggi minacciosi della Commissione europea, ieri è stato il governo italiano a fare la voce grossa. Il compito è spettato a Carlo Calenda che ora è ministro dello Sviluppo economico, ma è stato rappresentante presso l'Ue per l'Italia. La Commissione «si divertirà a giocare con i numeri e le singole misure, perché è quello che fanno ormai, ma il provvedimento riduce il deficit rispetto all'anno scorso e aumenta gli investimenti». I patti europei che vincolano i conti pubblici per Calenda sono morti. «Il fiscal compact di fatto è già finito», ha aggiunto. Parole durissime che fanno parte di una guerra di posizione tra Roma e Bruxelles che ieri ha conosciuto un momento di tregua. In serata fonti vicine al commissario agli affari economici Pierre Moscovici, dopo giorni di segnali di guerra, hanno cercato di stemperare i toni. «Non abbiamo interesse a nutrire tensioni». La tesi è quella nota dell'esponente socialista. La Commissione deve convincere con le buone i Paesi membri a restare dentro i limiti dei conti.

Ma la sostanza non cambia. L'Italia rischia una bocciatura sui conti alla vigilia del referendum, poi una procedura di infrazione e quindi una manovra correttiva sui conti. L'Italia è fuori anche rispetto alle ipotesi di compromesso che l'Europa aveva accettato, cioè un 2,1% di deficit. Manca un punto decimale, su quello 0,1% si gioca una battaglia, in parte simbolica, che è considerata importante da entrambi i fronti. Il governo Renzi, convinto a non concedere un taglio al deficit e a ottenere la flessibilità sia sul terremoto sia sui migranti. La Commissione Ue, certa che l'Italia non meriti deroghe.

Su tutto, c'è il referendum. Il giudizio di Bruxelles arriverà quattro giorni prima del voto sulla riforma costituzionale. E l'esecutivo europeo, dopo qualche uscita di apertura all'Italia di Moscovici, ha chiaramente fatto capire che non si vuole fare influenzare dal voto italiano. Sull'altro fronte Renzi che non vuole mollare e, semmai, vuole giocare una carta vagamente anti europea nella campagna referendaria.

Ieri è stato il giorno della prima scadenza europea per la legge di Bilancio varata sabato dal governo. I governi europei hanno inviato alla Commissione i rispettivi budgetary plan. Il Documento programmatico di bilancio italiano, che conterrà le stime aggiornate del Def, quindi compreso deficit e previsioni sul Pil, ieri sera ancora non era stato inviato. Dalla Commissione arrivavano i consueti segnali di chiusura: «Le cifre non sono quelle».

Tra i dettagli della legge emersi ieri, i fondi per le assunzioni nella pubblica amministrazione che ammonteranno a 400 milioni di euro. Visto che tutto il capitolo Statali vale 1,9 miliardi di euro, significa che i fondi stanziati per il rinnovo del contratto del pubblico impiego sono più dei 300-600 stimati per il 2017 (900 milioni nel triennio). Altro dettaglio, il fondo per gli esuberi dei bancari che sarà tra i 70 e i 100 milioni. Confermata la voluntary disclosure estesa al contante.

Come la versione precedenti, ci sarà un prelievo 35% e la non calleazione di eventuali reati.

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