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Germania, tra i migranti 500 potenziali terroristi

L'allarme di Berlino: molti rifugiati "sedotti" dagli uomini dell'Isis nei centri di accoglienza

Germania, tra i migranti 500 potenziali terroristi

Ora è tutto tremendamente chiaro. Saber Albakr, il 22enne siriano fuggito dalla sua abitazione, sabato scorso, pochi minuti prima dell'arrivo della polizia tedesca, non era un semplice migrante, ma un infiltrato dello Stato Islamico. E attorno a lui si muoveva una cellula pronta a replicare gli attentati di Parigi e Bruxelles colpendo l'aeroporto di Lipsia o di Dresda. Ma quello di Saber Albakr e dei suoi complici non è un piano isolato. Le indagini dei servizi di sicurezza tedeschi, impegnati dopo i recenti allarmi a monitorare con molta più attenzione gli oltre 900mila immigrati entrati in Germania nell'ultimo anno rivelano l'esistenza di un'enorme bolla jihadista. Una bolla alimentata dalla presenza di almeno 523 migranti che stando a Holger Munch, capo della polizia federale tedesca, hanno legami con il terrorismo islamista e mettono a repentaglio la sicurezza del paese e dei cittadini tedeschi.

A far continuamente espandere quella bolla contribuisce l'opera di radicalizzazione condotta dai gruppi salafiti nei centri di accoglienza dove oltre 300 minori sono già caduti sotto l'influenza dei cattivi maestri della jihad. A rendere ancora più insidiosa questa pustola jihadista s'aggiunge l'appoggio esterno garantito degli almeno 700 militanti jihadisti d'origine tedesca, trasferitisi negli ultimi anni in Siria o Irak per combattere sotto le bandiere del Califfato. Torniamo, però, al piano sventato sabato. Nell'abitazione di Saber Albakr a Chemnitz, città della Sassonia a Sud di Lipsia, non lontano dal confine con la Repubblica Ceca, erano già pronti varie centinaia di grammi di Tatp, lo stesso esplosivo di fabbricazione artigianale usato dall'Isis per colpire a Parigi e Bruxelles. Un esplosivo tanto potente quanto volatile conosciuto, non a caso, con il nome di «Madre di Satana» e diventato nell'ultimo anno il biglietto da visita dei terroristi del Califfato. Stando alle informazioni raccolte dai servizi di sicurezza di Berlino il 22 enne di Damasco, entrato illegalmente in Germania nel febbraio 2015, sarebbe il capofila di una cellula composta da almeno due o tre complici. Uno è stato fermato già sabato. Un altro siriano, assai vicino ad Albakr, è stato arrestato domenica dopo un blitz della polizia in un appartamento nei quartieri orientali di Chemnitz. «Nessuno è rimasto ferito e non è stato sparato alcun colpo», ha precisato Tom Berhardt, portavoce del dipartimento investigativo della polizia della Sassonia.

La grande paura dei servizi di sicurezza tedeschi è però un'altra. L'attentato sventato sabato potrebbe essere la punta d'iceberg di una macchinazione manovrata da una struttura molto più ampia. Il dubbio è il risultato delle serrate indagini sulla galassia-migranti condotte dopo i casi di Riaz Khan Ahmadzai, il 17enne afghano responsabile del ferimento a colpi d'ascia, il 18 luglio scorso, di 5 passeggeri di un treno e di quello di Mohammed Daleel, l'altro siriano dell'Isis che a fine luglio ferì 12 persone facendo esplodere uno zainetto all'entrata di un festival musicale non lontano da Norimberga. Quei casi seguiti dall'arresto, il 13 settembre scorso, di altri tre diciottenni siriani arruolati dall'Isis per colpire in Europa hanno reso molto più vigili le forze di sicurezza tedesche. Una vigilanza giustificata visto che i dati emersi dalle indagini dimostrano come 12 mesi di accoglienza priva di controlli abbiano prodotto una situazione da incubo.

Nei centri migranti dove i gruppi salafiti distribuiscono denaro e vestiti ed introducono clandestinamente predicatori e mentori spacciati per volontari dell'assistenza sono stati segnalati, nell'ultimo anno, almeno 340 casi di minori convinti ad abbracciare l'interpretazione più radicale del Corano.

E pronti a venir agganciati e utilizzati dai terroristi del Califfato.

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