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Il pasticcio del governo sui reati fiscali

La nuova norma sui reati fiscali avrebbe annullato la condanna di Berlusconi. Il premier prima nega, poi fa marcia indietro e blocca tutto

Il pasticcio del governo sui reati fiscali

Silvio Berlusconi di nuovo in politica? Potrebbe succedere presto, grazie a una legge. Sarebbe scritto nero su bianco sul decreto legislativo sui rapporti tra fisco e contribuente approvato il 24 dicembre dal Consiglio dei ministri. Una norma che potrebbe cancellare la condanna a quattro anni nel processo Mediaset. Matteo Renzi minimizza: "A me non risulta affatto che sia così. Non mi pare realistico che una nuova legge possa cancellare una condanna passata in giudicato. Ma se davvero dovesse essere possibile sono pronto a bloccare la legge e a cambiarla". Intanto il giallo permane e i detrattori del Cavaliere hanno subito affilato le armi. Ma cosa è successo?

Nella riforma dei reati fiscali, il governo Renzi in un nuovo articolo 19 bis stabilisce che, "per i reati previsti dal presente decreto, la punibilità è comunque esclusa quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al tre per cento del reddito imponibile". La soglia del 3% riguarda anche Berlusconi perché, come spiega il Corriere, al netto delle molte prescrizioni che avevano già cancellato parecchie accuse, alla fine la condanna Mediaset era stata sotto la soglia: 4,9 milioni evasi su 410 di imponibile nel 2002 e 2,6 su 312 nel 2013. Insomma, Berlusconi potrebbe chiedere al Tribunale di revocare la condanna definitiva e cancellarne gli effetti.

Il punto è se la norma può cancellare a posteriori anche una sentenza definitiva. E, a quanto pare, potrebbe a patto che la modifica si sovrapponga al fatto reato. E su quest'ultimo punto permangono dubbi. Perché la legge Renzi da un lato non inserisce le soglie nella struttura dell’articolo che si occupa della frode fiscale, ma dall’altro lato etichetta con lo strano nome di "clausola di non punibilità" un elemento - come la soglia - che oggettivamente diventa un elemento strutturale del reato. Il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti (Scelta Civica) ha denunciato che l’articolo 19 bis è stato inserito all’ultimo momento nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri la vigilia di Natale.

Alla fine però Matteo Renzi ha deciso di bloccare tutto e "ha chiesto questa mattina agli uffici di non procedere - per il momento - alla formale trasmissione alla Camera del testo approvato in Consiglio dei Ministri" dei decreti delegati sul fisco. Il testo tornerà in Consiglio dei Ministri. "Di tutto abbiamo bisogno tranne che dell’ennesimo dibattito sul futuro di un cittadino, specie in un momento come questo dove qualcuno teorizza strampalate ipotesi di scambi politici-giudiziari, anche alla luce del delicato momento istituzionale che il Paese si appresta a vivere", fanno sapere fonti di Palazzo Chigi.


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