Cronache

Il giudice gela Anastasia "Dice cose inverosimili"

Respinta l'istanza delle difese. Si aggrava la posizione del papà di De Propris: «Fornì l'arma»

Il giudice gela Anastasia "Dice cose inverosimili"

Roma Omicidio Sacchi. Il gip respinge la richiesta del Riesame per Anastasia Kylemnyk. L'ucraina mente. Per il giudice Costantino De Robbio nell'interrogatorio del 4 dicembre la 25enne avrebbe fornito «dichiarazioni lacunose e in più punti scarsamente plausibili». Come faceva a non sapere, tanto per dirne una, che il suo zaino conteneva i 70mila euro concordati con Valerio Del Grosso, l'omicida, per l'acquisto dei 15 chili di marijuana? Il gip ha anche emesso una nuova misura cautelare in carcere per Armando De Propris, padre di Marcello finito in cella per aver ceduto il revolver calibro 38 a Del Grosso. L'uomo, 46 anni, arrestato il 29 novembre con un chilo e 200 grammi di «erba», teneva illegalmente l'arma.

La decisione in base a vari elementi. Come la testimonianza di Giorgia D'Ambrosio, la ragazza di Del Grosso, che ricorda le parole di Marcello De Propris a Torre Angela. «Che ha detto tu' padre?», chiede l'assassino a De Propris. «Che sei un coglione, che non ti si può dare niente in mano», la risposta. De Propris senior era a conoscenza del prestito della 38. E il figlio era d'accordo per rapinare i soldi visti un'ora e mezza prima dell'omicidio in via Latina. La «biondina» lascia lo zaino su una macchina per farlo ispezionare da Simone Piromalli e Valerio Rispoli, gli emissari di Del Grosso e Pirino, l'amico «fulminato» che guida la Smart. Anastasia nega. Ricorda solo che Giovanni Princi, il compagno di liceo di Luca, le avrebbe lasciato un pacchetto di soldi per l'acquisto di una moto «movimentata», rubata e con documenti contraffatti. Troppi soldi, 70mila euro, per un mezzo che «scotta».

Il giudice ricorda la ricostruzione della giovane: «Sono arrivata davanti al pub John Cabot con Luca perché aveva preso un appuntamento con Princi». Qui Princi le consegna un sacchetto di carta marrone, di quelli per il pane. All'interno il denaro destinato a un amico con il quale avrebbe dovuto fare un «impiccio» con le moto. Storia «inverosimile» per il gip. «Se Princi - scrive ancora il giudice - non voleva tenere la busta con i soldi per paura di un controllo () non si spiega come sia arrivato al pub e sia rimasto lì in attesa di Sacchi e della fidanzata tenendo il sacchetto in mano».

Per niente credibile, poi, il fatto che il sacchetto era piccolo secondo l'ucraina. La quantità di soldi, due mazzette da 20 e 50 euro, impressiona lo stesso spacciatore. Tanto da cambiare piano («m'è partita la brocca») e decidere di rapinare i ragazzi «bene» della Caffarella. Gente abituata a comprare e rivendere droga in quantità, tanto che per la Procura non ci sarebbe nessun finanziatore dietro i ragazzi di buona famiglia. Il ruolo di Anastasia? Un corriere. La sua Citroen C1, spostata da Princi dopo il ferimento di Luca, avrebbe trasportato i 15 chili di «erba», il «gameboy» come la chiama De Propris. «Perché Princi aveva le chiavi della sua auto?».

Anastasia arranca.

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