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La giunta perde pezzi, M5S grida al complotto

Di Maio la spara grossa: "Cercano di infiltrarci". Pure Romeo molla Virginia

La giunta perde pezzi, M5S grida al complotto

Roma - Commissariata da Beppe Grillo, bocciata dai revisori dei conti e schiacciata dal peso del rischio di un avviso di garanzia in arrivo. In sintesi un sindaco con le mani legate della quale anche la maggioranza dei grillini vorrebbe liberarsi. Ma Grillo avrebbe in mano un sondaggio che calcola una perdita del consenso elettorale di M5s in caso di dimissioni di Virginia Raggi in un pesantissimo 10%. Insomma se la Raggi va a fondo rischia tutto il Movimento. E per questo ancora volta dal suo blog Grillo cerca di salvare l'immagine della Raggi dipingendo il suo isolamento durante la cerimonia degli auguri al Quirinale come l'inevitabile conseguenza della sua mancata appartenenza alla casta: Raggi unica onesta in mezzo ad un «nugolo di parassiti»

Dunque le Cinquestelle, cadenti, che dovrebbero governare Roma cercano di minimizzare i danni. Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, considerato responsabile del disastro romano come la Raggi è finito anche nel mirino di chi nel Movimento vuole farlo fuori come possibile candidato premier alle prossime politiche. E Di Maio si appella al «complotto».

«Siamo la prima forza politica del Paese. E quindi proveranno a infiltrarci ancora», afferma Di Maio che, intervistato dal Fatto, ammette: «a Roma abbiamo commesso errori» ma ribadisce pure di aver chiesto alla Raggi di «mettere da parte Raffaele Marra», ex capo del personale capitolino ora agli arresti. E sulla bocciatura del bilancio da parte dell'Oref, l'organismo di controllo dei conti della capitale, Di Maio ricorda che «c'era un buco di bilancio enorme» ma che si riuscirà a stare «nei termini di legge». Probabilmente conta sulla proroga chiesta dall'associazione dei Comuni, Anci, che sposterebbe il termine ultimo per la presentazione del bilancio al 31 marzo.

Ieri è arrivato anche l'annuncio ufficiale delle dimissioni di Salvatore Romeo, ex capo della segreteria politica della Raggi. «Purtroppo ho commesso degli errori di valutazione, in considerazione delle vicende che hanno coinvolto Raffaele Marra, e di questo chiedo scusa a tutti i romani», ha detto Romeo. Poco dopo la Raggi ha reso noto di aver affidato all'assessore Massimo Colomban «il compito di lavorare allo snellimento burocratico, alla riorganizzazione e velocizzazione della macchina amministrativa». L'imprenditore Colomban, che aveva rifiutato la poltrona di vicesindaco dove avrebbe voluto vederlo seduto Beppe Grillo ma non la Raggi, questa volta accetta e ringrazia «la sindaca per la fiducia». Ulteriore segnale della resa della Raggi ai diktat di Grillo. E infine un'ultima grana per il Campidoglio.

Il sindacato cronisti romani ha inviato al procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone, un esposto contro il primo cittadino per le «reiterate violazioni delle leggi sulla trasparenza amministrativa».

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