Politica

Governo, 350mila euro all'archivio Lgbt. E tutte le promesse di aiuto alla famiglia?

Governo, 350mila euro all'archivio Lgbt. E tutte le promesse di aiuto alla famiglia?

Cambiano i governi, ma non si smette mai di lottare. L'accordo Lega-M5s aveva mostrato - con l'istituzione di un ministero per la Famiglia e le Disabilità e con un ministro come Lorenzo Fontana - l'intenzione della politica di occuparsi finalmente della famiglia naturale, delle sue difficoltà e dei suoi bisogni. Il vicepremier leghista Matteo Salvini, sin dall'inizio del nuovo governo, si è sempre schierato apertamente in sua difesa e contro l'utero in affitto, a tutela del diritto dei bambini ad avere una mamma. Tutto molto rassicurante per tanti i pro life e pro family italiani. Ma il ministero è passato nelle mani di Alessandra Locatelli, che ancora non sappiamo se intenderà focalizzarsi sulla disabilità trascurando la famiglia.

Ad allarmarci ora c'è il caso dell'Unar (l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), che nasce per promuovere la parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni razziali, etniche e sessuali in collaborazione con associazioni no profit. Ma come al solito, qualcosa va storto quando entrano in gioco le lobby. Oggi, dopo lo scandalo che investì il suo direttore Francesco Spano, l'Unar è guidato da Triantafillos Loukarelis, un uomo di fiducia di Vincenzo Spadafora, fermo sostenitore della causa Lgbt. E ora l'Unar ha pubblicato un bando, riservato ad associazioni impegnate in «attività inerenti la promozione dei diritti e le tutela delle persone lgbt» (quindi, di parte), per la realizzazione di un «archivio storico Lgbt», per il quale vengono stanziati 350mila.

Alcune domande: che fine hanno fatto le promesse sulle nuove politiche familiari? Perché destinare 350mila euro a un archivio storico Lgbt mentre la famiglia passa in secondo piano? Quei soldi possono essere dati alle famiglie numerose. In più, il sostanzioso contributo (70mila euro per ogni progetto) non è destinato ad archivi dichiarati di interesse storico particolarmente importante ex articolo 13 D.Lgs 42/2004 e non è altresì previsto l'intervento di personale altamente qualificato. Per questo chiediamo chiarimenti alla Direzione generali Archivi sul progetto di concessione dell'archivio Consoli (attualmente conservato presso l'Archivio centrale dello Stato) all'associazione Gay help line per partecipare al bando Unar. L'archivio Consoli (fondatore del movimento gay Italia e militante erotico) è stato acquistato dal Mibac nel 2001 per l'equivalente di 450 milioni di lire ed è stato già riordinato. Lo sappiamo, c'è un patto di non belligeranza sui temi etici ma il flusso di denaro destinato a propagande ideologiche e Lgbt va fermato e si aiutino le famiglie.

Vogliamo ricordare poi a settembre il Parlamento esaminerà la proposta di legge del M5s sull'eutanasia.

Anche in quel caso il governo è chiamato a risposte concrete.

Commenti