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Di Maio: "Inceneritori? Vintage" È ancora scontro nel governo

Oggi il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarà a Caserta per la firma del protocollo sulla Terra dei fuochi. Per Di Maio, gli inceneritori sono come cabine telefoniche, Fontana replica: "Non accetteremo più i rifiuti del Sud"

Di Maio: "Inceneritori? Vintage" È ancora scontro nel governo

Inceneritori e ambiente. Due temi che potrebbero mettere a rischio i rapporti tra i due leader politici del governo gialloverde, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Perché è proprio sullo smaltimento dei rifiuti che i due partiti di maggioranza tentano di ritrovare un'intesa. Che secondo il leader leghista arriverà. Come sempre. Dopo quattro giorni di botta e risposta sulla questione, il ministro dell'Interno ha ammesso che nel contratto un passaggio indica "il superamento dei termovalorizzatori". Per Salvini l'obiettivo è "bruciare sempre meno, andare sempre meno in discarica e differenziare sempre di più". Ma anche quello di sistemare le complessità: "Siccome siamo al governo per risolvere i problemi e a Napoli e in Campania pagano la tassa rifiuti come in tutta Italia, è giusto dare a loro questa possibilità, che hanno tutte le atre regioni italiane".

"Il Paese non torna indietro"

Il vice presidente del Consiglio leghista, nelle ultime ore, torna però a difendere la sua posizione sui termovalorizzatori: "Se gestiti bene e controllati bene, portano più salute e più economia e, quindi, sicuramente la Lombardia non torna indietro. Anzi, l'obiettivo è che anche altre regioni vadano avanti. Non voglio un Paese che torna indietro". Per Salvini, infatti, i rifiuti, nel mondo, "significano ricchezza, energia e acqua calda". E ha portato l'esempio della Danimarca dove, a Copenaghen, verrà inaugurato un termovalorizzatore con una pista da sci e una parete per arrampicata.

La firma del protocollo

Intanto, nelle prossime ore, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme a sette ministri sarà a Caserta per affrontare il dossier "Terra dei fuochi". Il Primo Ministro firmerà un protocollo d'intesa per un'azione urgente sul territorio campano, da tempo devastato dai roghi tossici. Il documento sarà sottoscritto, oltre che da Di Maio e Salvini, anche dal Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, dal Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, dal Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dai Prefetti di Napoli e Caserta e dal sottosegretario al Ministero della Salute, Armando Bartolazzi. Per il capo politico pentastellato, si tratta del "primo atto per cominciare a spegnere i fuochi".

"Gli inceneritori? Come le cabine telefoniche"

"Parlare di inceneritori, oggi, è come parlare della cabina telefonica con il telefono a gettoni. Qualcuno può essere ancora affascinato dal vintage, ma sempre vintage rimane", ha spiegato Di Maio a Pomigliano d'Arco. "Abbiamo fatto un contratto di governo oltre sei mesi fa e quando ci vediamo e ci mettiamo al tavolo si va sempre avanti", ha detto il leaderl del M5S, alludendo probabilmente a un tentativo di riconciliazione con il leader della Lega, su cui Salvini negli ultimi giorni era intervenuto. Di Maio ha ricordato anche che per costruire un inceneritore serve molto tempo: "Negli anni facciamo la differenziata e guardiamo al futuro invece di guardare al passato, dobbiamo investire sulla differenziata, perché si creano più posti di lavoro. Siamo al 50% e in pochi anni possiamo arrivare a percentiali in Media Ue". D'accordo con il capo politico pentastellato anche il senatore Gianluigi Paragone. Quella sul superamento dei termovalorizzatori è, per l'ex giornalista, "una battaglia di vera modernità". E a Salvini ha risposto che nel contratto di governo l'eliminazione dei termovalorizzatori riguardava tutti gli impianti italiani. Anche quelli della Lombardia.

La posizione netta di Fontana

Intanto, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, interpellato da La Stampa ha risposto al vice Presidente del Consiglio, chiedendo addirittura una modifica della norma che impone lo smaltimento dell'immondizia proveniente dal Meridione: "Se Di Maio pensa che i nostri impianti inquinano, allora devo dire che non accetteremo più i rifiuti del Sud".

Il presidente leghista ha spiegato anche che i 13 inceneritori lombardi "non solo sono puliti, ma anche assolutamente controllati".

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