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Il governo dà una mano ai sindaci tassatori

Sanatoria per i Comuni che hanno aumentato Tasi e Imu prima del 23 settembre

Il governo dà una mano ai sindaci tassatori

Roma - Più tasse per i residenti in qualche centinaio di Comuni. Tra gli emendamenti alla legge di Stabilità passati ieri ce n'è uno firmato dal Pd che, di fatto, aiuta alcuni sindaci che hanno fatto un aumento last minute delle aliquote Tasi e Imu. Una sorta di mini sanatoria (anche se l'Anci, associazione dei sindaci, la chiama un «atto di realismo») per i Comuni che hanno approvato delibere relative a «regolamenti, aliquote e tariffe di tributi» entro il 23 settembre 2015. Due mesi in più rispetto alla scadenza del 31 luglio. Sono circa 600 i Comuni che hanno approvato i bilanci fuori tempo. Alcuni perché impegnati nelle elezioni. Altri hanno modificato le aliquote Tasi e Imu applicando all'ultimo momento l'aliquota maggiorata dello 0,8 per mille. L'emendamento, quando passerà, renderà legittime le delibere dei Comuni ritardatari e i residenti si ritroveranno con più tasse sulla seconda casa. Per il resto anche ieri il governo ha cercato di mettere d'accordo le esigenze della cassa con quelle del consenso. È raddoppiato il tetto del bonus mobili, per le giovani coppie, fino a 35 anni di età, che acquistano casa. La proposta di modifica porta dagli 8.000 euro previsti dalla manovra fino a 16.000 euro, la detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili. Bocciato un emendamento allo stesso articolo che estendeva il bonus anche alle giovani coppie in affitto. Non è passata al vaglio della Commissione Bilancio del Senato la proposta di alcuni senatori Pd che mirava a rendere strutturale dal 2018 la cedolare secca al 10% sugli affitti a canone concordato. Accantonati tutti gli emendamenti relativi al canone Tv in bolletta. Quasi tutti vertono sulla rateizzazione del tributo e la destinazione delle entrate extra all'emittenza locale. Accantonato anche l'emendamento del sentore Pd Massimo Mucchetti relativo alla Digital Tax.Il governo secondo la relatice Federica Chiavaroli, non presenterà altri emendamenti. Ma è possibile che l'esecutivo decida di presentare il maxiemendamento già al Senato e altre modifiche alla Camera. Il governo è ancora impegnato nella partita con la Commissione europea e il premier Matteo Renzi è sicuro di ottenere un via libera da parte di Bruxelles: «Non sono preoccupato. Quello che è piuttosto evidente è che la discussione sulla legge di stabilità l'Italia l'ha fatta rispettando tutte le regole Ue». Le clausole che potrebbero darci una maggiore flessibilità sui conti, per gli investimenti e l'immigrazione, «sono le clausole che non si è inventata l'Italia ma che l'Europa ha proposto. Noi siamo totalmente in linea con le regole del gioco stabilite dall'Unione europea il 13 gennaio 2015». Ma la trattativa tra il ministero dell'Economia e l'esecutivo europeo non si è mai interrotta.

«Ci sono singoli punti che verranno affrontati in queste ore», ha confermato Renzi.

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