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Il governo giallorosso è appeso a 15 senatori

Mancano 15 firme per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Potrebbero rimanere congelate fino a gennaio, per prolungare la vita dell'attuale Parlamento

Il governo giallorosso è appeso a 15 senatori

Servono almeno 64 firme, per approvare il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Per ora, in Senato, ne sono state raccolte 49. La riforma, già approvata in Parlamento in 4 letture, è ora nelle mani di 15 senatori, quelli che non hanno ancora aderito alla proposta di referendum. Avranno tempo per decidere fino a gennaio: il 12 è il termine ultimo per presentare la proposta in Cassazione.

Ma, dato che il governo pare appeso a un filo, decidere ora per il fututo non sembra a tutti una buona idea. Se l'esecutivo non dovesse reggere, dopo la crisi dell'ex Ilva e le discussioni per la manovra, il quesito referendario potrebbe servire per prolungare la sopravvivenza di questo Parlamento. Secondo lo scenario ipotetico riportato da Libero, il presidente del consiglio Giuseppe Conte potrebbe decidere, dopo aver approvato la legge di Bilancio, di rimettere il mandato, perché non più soddisfatto di una maggioranza ballerina. A quel punto, le firme di quei 15 senatori torneranno utili, se consegnate in Cassazione. Il presidente della Repubblica, infatti, si troverebbe in difficoltà a dover imporre elezioni per un nuovo Parlamento, a legge elettorale invariata: se così fosse, infatti, le Regioni e i partiti minori rischierebbero di non venire rappresentati.

La soluzione migliore, quindi, potrebbe essere quella di un governo istituzionale, che accompagni l'Italia fino alla redazione di una nuova normativa referenzaria, con nuove norme per votare. L'idea, chiaramente, non diapiacerebbe all'attuale governo, che scamperebbe così il pericolo di tornare alle urne, dato il minor gradimento che sta riscontrando in queste settimane. D'accordo anche i Cinque Stelle: Luigi Di Maio si è già detto favorevole al referendum costituzionale sul taglio degli eletti. E Mario Giarrusso ha confidato ai giornalisti di avere già firmato.

Il taglio del numero di parlamentari porterebbe i deputati e i senatori da 945 a 600. Si tratta di 345 stipendi in meno da pagare. La proposta, quindi, piace ai cittadini, ma è stata sostenuta anche da diversi uomini politici. Ma, oltre a far risparmiare soldi alla collettività (100 milioni, a detta di di Maio, 57 per l'Osservatorio di Cottarelli), il taglio cambierà anche la consistenza numerica dei rappresentanti alle camere. Secondo i dati, i più danneggiati dalla riforma potrebbero essere proprio i promotori del taglio, cioò il Movimento 5 Stelle.

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