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Il governo manda all'Onu chi vuole legalizzare la droga

Antiproibizionisti nella delegazione istituzionale che andrà negli Usa. Gasparri e Giovanardi: "Renzi e Lorenzin vogliono la cannabis libera?"

Il governo manda all'Onu chi vuole legalizzare la droga

U na delegazione istituzionale nutrita e decisamente sbilanciata su posizioni antiproibizioniste. Il rischio che l'Italia in sede Onu possa assumere posizioni diverse da quelle ufficialmente sposate dal governo. La denuncia di una trasferta - «una gita antiproibizionista» - che rischia di pesare non poco sulle casse dello Stato.

Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi prendono carta e penna e con una interrogazione indirizzata a Matteo Renzi e Beatrice Lorenzin tentano di accendere i riflettori sulla missione che l'Italia si appresta a organizzare per la sessione speciale delle Nazioni Unite sulle droghe.

«Abbiamo appreso - scrivono - che il governo ha organizzato una gita antiproibizionista a New York a spese dello Stato. Dal 19 al 21 aprile, infatti, le Nazioni Unite terranno una sessione speciale sulle droghe dell'Assemblea Generale. Abbiamo presentato un'interrogazione, insieme ad altri 40 senatori, per capire chi ha deciso la linea ufficiale del governo, chi paga la trasferta della delegazione e perché vi partecipano persone che non hanno alcun titolo istituzionale per esserci e soggetti che proclamano la legalizzazione delle droghe, vorremmo sapere se questa è la linea del governo e del ministro Lorenzin e di Renzi in particolare».

La scelta dei destinatari della richiesta di chiarimento è dettata da ragioni di competenza istituzionale visto che Renzi non ha mai assegnato la delega a un sottosegretario (contrariamente a quanto accadde con l'ultimo governo Berlusconi che l'affidò allo stesso Giovanardi) ed è quindi responsabile della materia. Ma anche da motivazioni politiche, perché il premier, così come il ministro Lorenzin, è schierato su posizioni non antiproibizioniste mentre il ministro Andrea Orlando e il sottosegretario Benedetto Della Vedova si ritrovano sul fronte opposto, con quest'ultimo che ha promosso la costituzione di un intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis a cui aderiscono oltre 100 parlamentari.

I rilievi di Gasparri e Giovanardi sono precisi. Si chiedono perché tra i componenti della delegazione che andrà a New York, con oneri a carico del governo, «ci sono figure non istituzionali che da sempre proclamano la legalizzazione e la liberalizzazione delle droghe, non solo delle cosiddette leggere, ma anche della cocaina». In particolare chiedono il motivo della presenza di Filomena Gallo dell'«Associazione Luca Coscioni»; di Roberto Berselli della «Federazione Italiana Comunità Terapeutiche»; di Grazia Zuffa del «Forum Droghe» e di Stefano Anastasia de «La Società della Ragione Onlus». Vogliono sapere ancora «se il governo si impegnerà a portare una dichiarazione chiara ed esplicita di contrarietà alla legalizzazione della cannabis»; i nominativi di tutti i consulenti del Dipartimento Politiche Antidroga; il costo della trasferta e se questa scelta sia in linea con la normativa sulla spesa pubblica soggetta alla Corte dei Conti; quali siano i finanziamenti dati a questi esperti.

Richieste circostanziate su cui l'esecutivo è ora chiamato a una prova di trasparenza.

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