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Il governo smentito dalla Consulta: l'eterologa si può fare

Per la Corte costituzionale non è necessario aspettare una nuova legge. Il paradosso: si può praticare, ma si rischia la galera

Il governo smentito dalla Consulta: l'eterologa si può fare

RomaConsulta contro governo. Sulla fecondazione eterologa si consuma un durissimo scontro tra la Corte Costituzionale e Palazzo Chigi che hanno posizioni opposte riguardo all'immediata praticabilità della fecondazione assistita con donazione dei gameti nel nostro Paese.

Dopo lo stop imposto da Matteo Renzi, che ha bloccato il decreto attuativo, rimandando la normativa allo studio del Parlamento con inevitabile allungamento dei tempi, sulla questione è intervenuto il presidente della Consulta, Giuseppe Tesauro. «Non c'è vuoto normativo l'eterologa si può fare - ha ribadito Tesauro - Qualunque veto è contro la Costituzione». Eppure il ministro della Salute Beatrice Lorenzin non molla. «L'eterologa non può partire in assenza di una legge - insiste il ministro - I centri si fermino altrimenti si espongono a contenziosi e problemi giuridici». Non solo. Anche il Centro Nazionale Trapianti (CNT), presso il quale verrà istituito il Registro Nazionale dei donatori ha ammonito le coppie che volessero cercare di accedere all'eterologa per vie traverse. «L'acquisizione da parte di singole persone o coppie di cellule o gameti non è consentita - scrive il CNT - La violazione di queste norme configura uno specifico reato che prevede la reclusione fino a tre anni».

Insomma si assiste all'ennesimo paradosso tutto italiano. Vietare l'eterologa è contro la Costituzione ma se la pratichi sei fuorilegge per il governo rischiando multe o addirittura il carcere. Nonostante il monito della Lorenzin però con la sentenza della Consulta nei centri già autorizzati alle altre tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) si sono messe in moto le procedure per raccogliere i gameti dei donatori. Anzi in molti centri privati la tecnica è già stata applicata con successo dando luogo a 5 gravidanze, almeno tante ne sono state annunciate tra Roma e Milano.

In Toscana poi la Regione ha deciso di procedere per conto proprio approvando una delibera che autorizza anche i centri pubblici attrezzati a partire. «In Toscana si può fare l'eterologa in sicurezza nei centri pubblici e privati», annuncia il governatore Enrico Rossi. E dall'ospedale Careggi fanno sapere di aver già l'agenda piena di appuntamenti con le coppie che hanno chiesto di accedere all'eterologa. In questo caso dunque c'è anche l'autorizzazione da parte della Regione quindi sembra davvero difficile protrarre lo stop.

Anche per Andrea Borini, presidente della Società Italiana di Fertilità e Sterilità e medicina della Riproduzione i centri possono partire. A meno che, ipotizza «non venga emanato uno specifico divieto dal ministero della Salute sull'eterologa». Ma come potrebbe la Lorenzin emanare un divieto che la Consulta giudica incostituzionale?

Quale soluzione è ipotizzabile? I tempi del Parlamento sono troppo lunghi: se e quando arriverà una legge molti bambini saranno già nati con l'eterologa. Il decreto poteva essere una soluzione abbastanza rapida ma Renzi lo ha bocciato perchè «delle questioni etiche si deve occupare il Parlamento». A questo punto la Lorenzin potrebbe con un semplice atto amministrativo emanare almeno le linee guida essenziali a garantire la salute di chi dona e di chi riceve evitando che si agisca nella totale assenza di regole.

Necessaria ed urgente almeno l'istituzione del Registro dei donatori per i quali dovrà essere garantito l'anonimato ma anche la tracciabilità per esigenze di salute.

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