Cronaca locale

Al Grand Hotel Raggi arriva il 13° assessore Poltrone anche al Pd

Rimpasto in Campidoglio

Al Grand Hotel Raggi arriva il 13° assessore Poltrone anche al Pd

Era nell'aria da tempo. E alla fine è arrivato. Atteso e, soprattutto, sperato dalla base grillina. Virginia Raggi ha annunciato un nuovo (l'ennesimo) cambio di giunta. Un rimpasto «politico», così l'ha definito la sindaca, che assomiglia sempre più al concierge di un grand hotel con tutto il suo daffare nel registrare arrivi e partenze, entrate e uscite. E nessuno che dica: «Questa giunta non è un albergo». Nessuno della maggioranza ovviamente. Ma dall'opposizione qualche osservazione è arrivata. Per esempio Ilaria Piccolo del Pd osserva «Diciannove cambi in tre anni. Nella Smorfia napoletana il 19 corrisponde alla risata». Questi cambi fanno pensare a una commedia paradossale ma, aggiunge la Piccolo, a «Roma c'è poco da ridere». Sul numero non tutti sono d'accordo. A contar solo le uscite (e non i trasferimenti da un assessorato all'altro) il numero scende a tredici. Tanti sono gli assessori (soprattutto tecnici) ad essere transitati per la giunta capitolina prima di rimettere il mandato per motivi giudiziari o per incompatibilità con la sindaca.

Da questo rimpasto escono quattro tecnici Laura Baldassarre (assessore alla scuola), Flavia Marzano (semplificazione), Rosalba Castiglione (patrimonio) e Margherita Gatta (Infrastrutture). «Da oggi - spiega la stessa Raggi - si uniranno alla squadra nuove risorse che hanno maturato esperienza in Consiglio comunale e sul territorio. Si occuperanno di dossier fondamentali, caratterizzandoli con l'impronta politica del Movimento 5 Stelle». Che tradotto vuol dire: cade l'ultimo principio del dogma penstastellato, quello che stabiliva che i consiglieri non possono fare gli assessori. Il consigliere Pietro Calabrese infatti diventa assessore ai trasporti e così pure Valentina Vivarelli, promossa assessore al patrimonio. Linda Meleo, sarà spostata ai Lavori Pubblici, mentre al Sociale arriverà Veronica Mammì, già assessore alle Politiche Sociali del VII Municipio. Le opposizioni, centrodestra soprattutto, lamentano che questa «mobilità» interna dimostra la debolezza della giunta. La Raggi però fa capire che alle Commissioni si possono effettuare nuovi cambi, dandone la presidenza a esponenti del Pd, ora che il vento è cambiato e che il governo giallorosso (visti anche i suoi colori) può essere più solidale con la Città Eterna. Un eventuale accordo 5S e dem però non piace ai renziani che con Luciano Nobili sottolineano: «La Raggi è incapace.

A Roma quest'alleanza non va bene».

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