Politica

Grecia, verso il flop l'intesa Ue-Ankara sui migranti

Ad Atene ancora caos e altri arrivi. In seimila stipati nelle tende

Francesco De PaloAtene Svolta o nuova impasse? Dovrebbero prendere il via oggi i primi rimpatri verso la Turchia dei migranti entrati illegalmente in Grecia, attuando così l'accordo tra Bruxelles e Ankara. Ma mentre l'Ue celebra la bontà del «contratto» stipulato con Erdogan, ad Atene la cronaca parla di caos e altri arrivi. Una foto di poche ore fa nel porto greco del Pireo è la plastica raffigurazione del paradosso che ha investito la Grecia, e che domani potrebbe investire, come uno tsunami, anche l'Italia: mostra la banchina degli arrivi, con traghetti e navi da crociera e in primo piano le cento tende che ospitano (assieme a un hangar e quattro gates passeggeri) 6000 migranti. Sulla banchina le tende dei migranti trasformano il porto in una piccola Idomeni, mentre sullo sfondo arrivano le grandi navi.I numeri del turismo, che è rimasta l'unica vera fonte di reddito per la Grecia devastata da tre memorandum, dicono più di tesi e commenti. Sono 6.474 i turisti giunti venerdì scorso al Pireo da cinque navi (Viking Star con 930 passeggeri, Magnifica Msc con 3.000, Prinsendam con 794, Costa Neoriviera con 1.700 e Artemis Vip con 50): poco più dei migranti presenti e stipati nelle tende. Per questa ragione da giorni vengono distribuiti volantini pubblicitari con foto dell'hotspot di Kyllini, una località nel Peloponneso famosa per le spiagge coloro oro, dove lo scorso anno ha soggiornato anche il re del Marocco, spendendo 3 milioni in una settimana. Il turismo in Grecia copre il 20% del pil, senza dubbio più dei 350 milioni che Bruxelles invierà quest'anno. Dalle isole del Dodecanneso, dove il Frontex ha inviato solo 300 funzionari, su 3000 complessivi richiesti, si segnala la fuga di 800 migranti: dove sono andati? Nell'isola di Chios per 1600 migranti ci sono solo 30 poliziotti: come faranno a garantire la sicurezza in caso di ammutinamento? Due giorni fa, sempre a Chios, una rissa a colpi di coltelli è finita con 30mila euro di danni all'hotspot e squadre antisommossa, inviate da Atene, a lanciare granate stordenti contro i migranti, dopo che l'accoltellamento tra siriani e afghani ne aveva feriti otto. La convivenza di diverse etnie in pochi metri quadrati non può durare a lungo, ma Tsipras annuncia la costruzione di altri hotspot mentre si riapre la rotta albanese-italiana, con massima allerta in Puglia.In piazza Victoria ad Atene, dove le tende sono un centinaio, i trafficanti di carni continuano a proporre la traversata del canale d'Otranto a 2500 dollari a testa. Per cui ecco che, nel giorno dell'avvio delle procedure figlie dell'accordo, il paradosso è che in Grecia continuano ad arrivare profughi: ieri altri 514 sono giunti nelle isole dell'Egeo orientale, ingrassando i numeri complessivi. Sono 52mila i presenti in Grecia, di cui 12mila ancora a Idomeni, 14mila ad Atene e 6100 nelle isole, con il record di Lesbo che da sola ne contiene 3300. Protestano i commercianti: «Il governo? Pensa solo ai migranti e non fa nulla contro la disoccupazione», dicono e ieri hanno dato vita a un imponente corteo di 200 chilometri, da Patrasso fino allo stretto di Corinto.

Ad aggiungere sale sulle ferite ci pensa il presidente della Repubblica di Macedonia, Ivanov, secondo cui i greci dovrebbero sapere che «la chiusura della rotta balcanica non è stata fatta a loro scapito, ma al contrario, per il suo bene». twitter@FDepalo

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