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Grillo brucia 400.000 voti: numeri da incubo per M5S

Dalle Europee di maggio i grillini perdono otto punti percentuali in Emilia-Romagna e diciassette in Calabria. E ora la base chiede un ripensamento della linea

Grillo brucia 400.000 voti: numeri da incubo per M5S

Se fosse una partita di calcio, ha twittato Matteo Renzi, le Regionali sarebbero finite 2-0 per il centrosinistra. Il presidente del Consiglio omette però di ricordare che la partita stava per essere sospesa per mancanza del numero minimo di giocatori.

Disertate dagli elettori, queste sono state le elezioni dei grandi assenti. Uno dei vuoti più vistosi è senza dubbio quello dei Cinque Stelle. Il partito di Grillo raccoglie qualcosa come il 13% in Emilia-Romagna e poco più del 4% in Calabria.

Le cifre sono indicative di un crollo nella fiducia dei votanti, soprattutto in quella terra, l'Emilia, che aveva visto la nascita e l'esplosione del Movimento più che in ogni altra regione. Vero è che a fare i conti sulle ultime consultazioni regionali, il dato è quasi raddoppiato. L'ultima volta i Cinque Stelle conquistarono il 7%, ma per l'epoca era già un grande risultato. Era il 2010 e il candidato governatore era quel Giovanni Favia che poi sarebbe entrato negli annali stellati come il primo dei dissidenti dal conducator Grillo: il boom era ancora di là da venire.

Dal Movimento per ora non parla nessuno, forse perché anche loro si rendono conto che dopo il 25,55% delle politiche 2013 e il 21,15% delle Europee di maggio, quel 13% è veramente poca cosa. Nonostante gli scandali che hanno travolto il Pd emiliano, i (pochi elettori) hanno deciso di premiare la Lega. I grillini, questa volta, sono rimasti a casa. Nella provincia di Parma, che aveva visto l'ascesa del primo sindaco stellato di peso, l'eterodosso Federico Pizzarotti, si è registrata l'affluenza più bassa di tutta la regione: appena il 31%.

In Calabria, dove a votare sono andati appena un po' più aventi diritto che in Emilia (40% contro 36%), il partito di Grillo non ha raccolto nemmeno il 5%: al di sotto del Nuovo Centrodestra ma anche di liste ben poco sconosciute al di fuori della punta dello stivale, come i Democratici progressisti (6,95%) e Calabria in rete - Campodemocratico (5,245).

Un campanello d'allarme sarebbe dovuto suonare già dopo le amministrative di Reggio Calabria, dove Grillo - che pure da qui era partito per la traversata a nuoto dello Stretto - aveva racimolato appena il 2%. Evidentemente, però, nel quartier generale dei Cinque Stelle non sono stati in grado di adottare le contromisure necessarie.

Dalle Europee di maggio, i grillini hanno perso 405.935 voti (-284.480 in Emilia, -121.455 in Calabria).

La base ha mandato un segnale chiarissimo: i cittadini stellati nel palazzo, sinora, hanno deluso le aspettative.

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