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Grillo invia email agli iscritti: "Non hai ancora votato! Fallo subito"

La scadenza per esprimersi sul nuovo regolamento del Movimento 5 Stelle è prevista per il 26 ottobre

Grillo invia email agli iscritti: "Non hai ancora votato! Fallo subito"

C'è ancora tempo quindici giorni per votare la modifica del non Statuto e del Regolamento del Movimento 5 stelle sulla piattaforma Rousseau. A spiegare le nuove regole è stato Beppe Grillo in un video pubblicato su Facebook.

"Il regolamento protegge me e il movimento da quelli che vanno fuori dalle regole, così abbiamo la possibilità di mandarli via o meno, o di richiamarli se fanno una cazzata". E ancora :"Ci saranno tre probiviri che saranno eletti online, che faranno da paravento anche a me, dato che ricevo una querela al giorno, e non mi sembra giusto che voi state la a non fare un cazzo e io, intanto, mi prendo le querele". Ed infine l'invito a votare.

Perché la votazione sia valida è necessario che partecipi il 75% degli iscritti. "È quel che prescrive il codice civile per le associazioni non riconosciute - spiegano i vertici M5S - ma noi puntiamo a far votare più persone possibile, poi, in caso di ricorsi, sarà il giudice a valutare se è sufficiente".

L'obiettivo è evidentemente lontano, anche nonostante l'appello della sindaca di Roma Virginia Raggi, perchè nelle caselle email degli iscritti al Movimento continuano ad arrivare sollecitazioni al voto: "Non hai ancora votato! È importante! Fallo subito!".

Come riporta la Repubblica, all'interno del Movimento sembrano essere in tanti a non aver ancora votato. "Che noia, non ci ho proprio pensato", dice Girolamo Pisano chiacchierando con Francesco Cariello a Montecitorio. "È importante - ribatte il deputato - c'è anche la possibilità di fare modifiche se si raccolgono 500 firme tra gli iscritti". "E come le prendi le firme? - risponde ancora Pisano - Tu lo sai chi sono gli iscritti? No, lo sanno solo loro. E ti sembra democratico che sappiano anche chi ha votato e chi no e che mandino email continue a chi non l'ha fatto?".

Polemica anche da parte di Vittorio Bertola, ex capogruppo in consiglio comunale a Torino, fa un post per sfogarsi: "Supponiamo che il referendum avesse un quorum e che Renzi, volendo far passare la riforma, decidesse di facilitarne il raggiungimento permettendo di votare da casa e allungando il tempo di votazione a diverse settimane. Scommetto che i sostenitori del no starebbero già urlando". E ancora: "Supponiamo poi che Renzi, a votazione aperta, tenesse traccia di chi ha votato e chi no, e, soltanto a quelli che non hanno votato, ogni giorno mandasse una mail dicendo: "Allora?". Una situazione che scalda i dissidenti storici, che nelle chat private si lamentano: "Sanno chi vota, sanno quando, sanno come.

Siamo tutti schedati perché vogliono che sia così".

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