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Grillo non ammette la sconfitta e rilancia: "Scaleremo le pareti dell'inferno"

Nonostante il fallimento delle ultime Comunali il leader dei 5 Stelle guarda il bicchiere mezzo pieno: "Vinti 8 ballottaggi su 10, passati da 37 a 45 sindaci"

Grillo non ammette la sconfitta e rilancia: "Scaleremo le pareti dell'inferno"

Beppe Grillo non ammette il fallimento delle ultime elezioni comunali e in un articolo pubblicato sul suo blog rilancia: "Il MoVimento 5 Stelle ha vinto otto ballottaggi su dieci. Siamo passati da 37 sindaci a 45, un aumento di oltre il 20%. Siamo entrati con nuovi consiglieri in comuni dove prima non eravamo presenti". Una lettura di parte - e certamente coraggiosa - con la quale il guru del Movimento cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno, nonostante alle comunali di giugno l'unico capoluogo di provincia conquistato dai 5 Stelle sia stato Carrara.

Il monologo di Grillo prende spunto dal titolo di un famoso film con Al Pacino, "Ogni maledetta domenica". Se la domenica a cui si riferiva l'attore italo-americano era il giorno di una partita di football americano, il comico genovese usa la metafora della domenica intesa come giorno delle elezioni. Elezioni che a suo dire conferermerebbero un trend positivo.

"Ogni maledetta elezione continuiamo a crescere e questo è ciò che conta. Le prossime sfide sono la Sicilia e poi la battaglia campale delle politiche" scrive Grillo, convinto che la vera partita si giochi tra otto mesi, quando ci saranno le prime elezioni nazionali da cinque anni a questa parte.

"Tutto si decide in questi mesi. Ora noi o andiamo avanti come squadra o cederemo un centimetro alla volta, un giorno dopo l’altro, fino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso signori miei. Credetemi", scrive Grillo in uno slanco emotivo. Poi rincara la dose: "Possiamo rimanerci dentro questo inferno, farci prendere a schiaffi, oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell’inferno un centimetro alla volta".

Non manca il solito appello agli Italiani, che fa tanto Totò ne "Gli onorevoli". "Perciò o noi andiamo avanti adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente. È tutto qui.

Questo è quello che dobbiamo fare!", la chiusura del comico di Sant'Ilario.

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