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La guerra al canone Bbc e la Marina nella Manica. Johnson cerca "diversivi"

L'offensiva di Downing Street per spostare l'attenzione dalle accuse. Su media e migranti

Il premier Boris Johnson
Il premier Boris Johnson

Le tenta tutte Boris Johnson, per restare in sella, mentre da ogni parte si moltiplicano le richieste di dimissioni. Così, dopo le ultime rivelazioni sulla serie infinita di violazioni delle norme anti Covid avvenute negli uffici di Downing Street durante il lockdown, sembra che il premier britannico abbia trascorso il weekend a mettere a punto un piano d'offensiva da dispiegare su molteplici fronti, in modo da distrarre l'opinione pubblica dal riprovevole comportamento dei suoi rappresentanti politici.

Sono nate così, in 48 ore, le due operazioni «Save Big Dog» e «Red Meat», che ieri hanno riempito i titoli delle prime pagine dei giornali nazionali, nonché diversi notiziari televisivi. La prima (smentita da Downing Street) è presto spiegata: si tratterebbe di una furiosa estirpazione delle mele marce esistenti nello staff dei funzionari di Boris che, con la loro avventata condotta in tempi di pandemia, hanno finito per far ricadere ogni colpa sul primo ministro. La seconda invece è un raffazzonato programma di iniziative, già definite populiste dai detrattori del governo, che mirano a ingraziarsi nuovamente gli elettori nella speranza di stemperare la loro rabbia cresciuta a dismisura nei giorni scorsi. Le grandi manovre sono iniziate già domenica con alcune indiscrezioni che davano per certa l'intenzione del ministro per la Cultura e i media Nadine Dorries di congelare per due anni, fino all'aprile del 2024, il canone dovuto alla Bbc e poi eliminarlo del tutto entro il 2027. Una mossa che sa tanto di vendetta contro l'emittente pubblica nazionale sempre più spesso apertamente in contrasto con il governo e in realtà, già in parte smentita dal ministro per l'Istruzione Nadhim Zahawi che ieri ha confermato come le negoziazioni tra i vertici della Bbc e il ministero siano ancora in corso. «È un patetico tentativo di distrazione da parte del primo ministro» ha commentato ieri il Ministro alla Cultura ombra Lucy Powell.

Lo stesso giudizio è stato riservato all'idea di chiamare la Royal Navy a controllare le coste per bloccare i migranti clandestini che continuano a entrare senza sosta nel Regno Unito. Secondo quanto riportato dai media nazionali l'annuncio ufficiale dovrebbe venir dato dal ministro dell'Interno Priti Patel nelle prossime settimane, ma il presidente della commissione parlamentare per la Difesa Tobias Elwood ha già dichiarato che il piano non può funzionare. Non solo, Ellwood ha aggiunto che togliere uomini alle forze armate danneggerebbe il loro impegno nel fronteggiare le minacce provenienti dalla Russia e dalla Cina. Il governo ha già replicato sottolineando che la gente chiede a gran voce di mettere fine al pericoloso attraversamento via mare dei profughi. Secondo una fonte sentita dalla Bbc però, i dettagli dell'intera operazione sono ancora tutti da pianificare e il ministero della Difesa non sarebbe per nulla favorevole a venir coinvolto in un progetto molto complicato che richiede una preparazione altamente specifica. A questo punto, l'ultima speranza per Boris risiede nel famoso «Levelling Up White Paper», il documento, promesso da mesi, che introduce le strategie per migliorare la qualità di vita dei piccoli centri dimenticati dai precedenti governi, favorendo il decentramento di poteri e competenze. Il ministro Gove lo illustrerà a febbraio, ma dovrà essere molto incisivo per riuscire a superare lo scetticismo di un Paese ormai disincantato e deluso. E forse, l'unico cambiamento visibile a breve sarà l'azzeramento del piano B anti Covid, vista la discesa dei contagi.

Quello sì, è già confermato a partire dal prossimo 26 gennaio.

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