Il castello ottocentesco di Seacox Heath, che sorge al confine tra Kent e Sussex in quello che è considerato il giardino più verde dell'Inghilterra, era una base per reclutare e accogliere spie russe che avrebbero operato sul suolo del Regno Unito: uno dei fronti spionistici più intensi della Guerra Fredda che sembra essere tornata più attuale che mai; in particolare dopo l'espulsione dell'ultimo addetto militare russo, ritenuto dagli 007 inglesi "un ufficiale dell'intelligence non dichiarato" dell'esercito russo, il Gru, e dopo la revoca dello status diplomatico di quello che è stato ritenuto per decenni il "Cremlino del Kent".
Le ultime notizie lasciano supporre che guerra di spie tra Londra e Mosca non sia mai terminata, anzi. Dai tempi dei Cinque di Cambridge, passando per la defezione di George Blake fino all'eliminazione di Litvinenko e al controverso caso Skripal, i servizi segreti delle due potenze hanno proseguito una "guerra sotterranea" che si è accentuata con l'inizio della Conflitto ucraino; dove l'intelligence britannica ha giocato un ruolo fondamentale nel supporto logistico e nella fornitura di armi sofisticate a Kiev che non sono affatto piaciute al Cremlino. Per questa e altre ragioni il maniero ottocentesco ha perso il suo status diplomatico dopo l'emissione di ulteriori sanzioni da imporre contro Mosca.
Un castello dove reclutare agenti segreti
Il ministro degli Interni britannico James Cleverly ha annunciato la revoca dello status speciale del castello di Seacox Heath e di altre locazioni nel Regno Unito poiché ritenute stazioni "utilizzate per scopi di intelligence" dai servizi segreti russi. Così il vecchio ed elegante maniero che fungeva da country club e residenza estiva per le famiglie dei diplomatici e dell'entourage di Mosca - comprese quelle che si ritiene essere delle spie russe in missione nel regno - posto da romanzo perfetto per un intrigo degno di John le Carré, non sarà più protetto dall'immunità diplomatica e dall'inviolabilità della locazione.
Noto come "il piccolo Cremlino del Kent", Seacox Healt venne commissionato dal Visconte di Goshen, già Cancelliere dello Scacchiere e statista dell'epoca Vittoriana, nel 1871. Ispirato nell'architettura ai castelli di Francia, con torrette gotiche e pinnacoli, conta 50 stanza e un vasto parco che si estende per 80 acri comprendente due cottage. Dal 1947, anno in cui ha inizio quella che verrà considerata la "Guerra Fredda", il castello appartiene a Mosca. Donato all'Unione Sovietica quale omaggio del secondo Visconte di Goshen per la mostrare la sua riconoscenza ai marinai della Voenno-morskoj flot (la Marina sovietica, ndr) che avevano "salvato la vita a suo figlio nel corso della Seconda guerra mondiale". Secondo un'altra versione fu semplicemente concesso acquisto al governo sovietico nel 1946 - anno in cui Churchill pronunciò la famosa espressione "cortina di ferro" - come rifugio per il personale diplomatico in missione in Inghilterra. Una struttura secondaria ma strettamente connessa all'ambasciata di Palazzo Chesham, nel quartiere londinese di Belgravia.
Per tutta la durata della la Guerra Fredda, il castello di Seacox Healt era "l’unico posto fuori Londra dove i russi potevano andare senza permesso". Nel passato un corrispondente estero della Bbc, John Miller, affermò che ufficiali del Kgb erano stati visti mentre "bruciavano file segreti" dati alle fiamme nel giardino.
Da tempo la tenuta era sospettata d'essere un raffinato hub utilizzato dai servizi segreti russi del Gru, o dell'Svr o dell'Fsb. Dopo l'inizio della cosiddetta "operazione militare speciale" annunciata da Vladimir Putin in Ucraina - poi sfociata in conflitto convenzionale che prosegue da oltre due anni - il castello aveva "ripreso a vita".
Trame spionistiche e ritorsioni
Già nell'inverno del 2022 il governo britannico aveva valutato la possibilità di "sequestrare" il castello di Seacox Healt per donarlo al governo ucraino come "risarcimento per l'invasione russa" durante l'ondata di sequestri e congelamenti dei beni russi che ha riguardato l'intero Continente europeo.
La decisione di ritirare lo status diplomatico è arrivata in concomitanza con l'espulsione del colonnello Maxim Elovik, ritenuto essere un agente del Gru con mansioni non dichiarate presso l'ambasciata di Londra, come parte di quella che il ministero degli Interni britannico ritiene essere un piano per "prendere di mira e smantellare le operazioni di raccolta di intelligence russa" in quello che è definito come "uno dei passi più significativi di questo tipo dalla fine della Guerra Fredda" che comprenderebbe questa "base segreta" già da tempo monitorata dal controspionaggio britannico, l'MI5 e da Scotland Yard per capire chi accedesse e frequentasse il castello delle spie.
L'ambasciatore russo è stato convocato formalmente per trasmissione delle nuove misure e "ribadire che le azioni della Russia non saranno tollerate". Sul profilo X ufficiale dell'Ambasciata della Federazione Russa di Londra è comparso immediatamente un tweet riportante lo screenshot dell'articolo pubblicato sul Telegraph sul caso, accompagnato dal testo: "Sono accuse a buon mercato e provocatorie contro Russia provenienti dalla Gran Bretagna, secondo cui la nostra residenza a Seacox Heath viene utilizzata da Mosca per lo spionaggio. Voglio sottolineare che tali dichiarazioni da parte delle autorità britanniche non sono nuove, infondate e tipiche, soprattutto per periodi di accresciute tensioni tra la Russia e il Uk".
Non è escluso che Mosca risponda, già nel corso della settimana, con l'espulsione di personale diplomatico britannico
nella più classica consuetudine del "Tit-for-tat". Segnalando come persona "non gradita" sul territorio russo qualche funzionario con passaporto diplomatico che potrebbe in realtà appartenere all'MI6.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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