Politica

Guerra alla Littizzetto "Stop alle volgarità"

Il Movimento dei genitori contro la comica a «Che tempo che fa»: «Il suo linguaggio non è adatto alla tv pubblica»

Guerra alla Littizzetto "Stop alle volgarità"

Sei minuti per esaminare il termine «suca». Otto per discutere dei sacchetti biodegradabili a pagamento con doppi sensi su sedani e cetrioli. Tre minuti per disquisire sul «balengo». Luciana Littizzetto, nell'ultima puntata di Che tempo che fa del 7 gennaio, ha superato se stessa (in termini di volgarità). Sono quindici anni che la stipendiata Rai, nel suo siparietto settimanale sdraiata sulla scrivania di Fabio Fazio, spara trivialità a ripetizione.

Adesso però il Movimento Italiano Genitori (Moige) ha esaurito la pazienza e, come riporta il settimanale Sono, vorrebbe che RaiUno prendesse provvedimenti disciplinari nei suoi confronti: «Questi termini non ci sembrano adatti sulla Rai e a maggior ragione sulla prima rete che per eccellenza è quella delle famiglie. Il suo linguaggio non è adatto alla rete e all'orario. La parolaccia ci può scappare nella battuta, non siamo dei bacchettoni pronti a puntare il dito. Il problema è quando diventa il centro dello sketch o il modo normale di interloquire in televisione. Un tempo la tv insegnava la lingua italiana ora l'involgarimento».

Tutti ad attaccare Barbara d'Urso e la sua televisione trash su Canale 5 e poi sulla tv di Stato passa di tutto e nessuno dice niente. «Lucianina», come la chiama Fazio, che prende ventimila euro a puntata (una volta la settimana) per il suo intervento di circa dieci minuti (duemila euro al minuto) analizza la parola dialettale «suca». «Una studentessa di Palermo ci ha fatto una tesi, ora si potrebbe anche farci un balletto, il suca, suca. Prendere 110 e lode per un suca non è male. Devo dire che tante persone hanno anche avuto un seggio in Parlamento per un suca. Se passa questo trend a me danno una laurea ad honorem e ci saranno decine di tesi sulle parolacce. A Milano sul va a dà via el cu, a Torino la storia del balengo, videoconferenze sul belìn a Genova».

Poi passa alle bustine ecologiche a pagamento per frutta e verdura. «Ti metti quel guantino di merda (grida, ndr) che non riesci mai a metterlo. Con 'sti guanti di merda (ripete, ndr) devi prendere il sacchettino, che sono tutti appiccicati. Una volta aperti vai a prendere le patate, le metti dentro, vai a pesare le patate, chiudi il sacchetto, fai così per altre cose, fai il giro di tutto il supermercato, vai alla cassa metti tutto sulla cassa, rimetti tutto nei sacchetti. Cosa volete anche una fettina di culo? Non fanno una mazza e ci fanno pagare anche i sacchetti, almeno fate qualcosa anche voi!». E poi: «L'alternativa potrebbe essere mettere l'etichetta direttamente sul cetriolo e magari te lo metti nella patta, arrivi alla cassa e fai anche bella figura, non so un gambo di sedano te lo puoi mettere tra le tette...La Coop sei tu, Esselunga prezzi corti e poi ci fanno pagare i sacchetti. E poi la Conad, quello lì invece di controllare i ravanelli, perché non si ciupa la moglie?».

Fazio: «Speriamo che Pippo Baudo (ospite, ndr) sia già uscito». E lei: «No no, Pippo Baudo è contento quando sente queste cose». In effetti, il presentatore 81enne la difende: «Nel caso di un colloquio di una comica che ride su tutto e mette in gioco chiunque e lo prende in giro, c'è una specie di libero passaporto, di libero comportamento. Certo, nei dovuti limiti, ma Luciana non ha mai sorpassato i limiti».

Pippo sarà anche contento, ma il movimento dei genitori molto meno. E il pubblico, inebetito, applaude.

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