Cronache

Hamer, il medico radiato che "curava" i tumori senza la chemioterapia

Ideatore della «nuova medicina germanica» riteneva le malattie frutto di shock emotivi

Hamer, il medico radiato che "curava" i tumori senza la chemioterapia

Hamer, chi era costui? Un nome secco come una schioppettata, legato a due storie controverse che ora sono finite tra tante ombre e poche luci, con la morte dei loro protagonisti. Ryke Geerd Hamer, 82, è morto in seguito a un problema neurovascolare lo scorso 2 luglio in Norvegia, il Paese in cui aveva trovato rifugio. Era il fondatore della cosiddetta «Nuova medicina germanica», sempre sospesa tra suggestione e cialtroneria. Suo figlio Dirk morì nel 1978, a 19 anni, su uno yacht ormeggiato all'isola di Cavallo, per un proiettile partito da una barca su cui si trovava l'erede al trono Vittorio Emanuele di Savoia, che dell'accusa di omicidio preterintenzionale fu assolto da una corte francese con una sentenza non del tutto limpida, salvo poi ritornare nelle aule giudiziarie con l'accusa di calunnia nei confronti di Birgit Margot Hamer, sorella della vittima, che nel 2011 ha scritto un libro su quella vicenda, Delitto senza castigo, per il quale l'esponente di Casa Savoia aveva denunciato per diffamazione la donna.

Proprio a quella tragica vicenda, su cui quasi quarant'anni dopo gravano ancora molte ombre, Hamer senior attribuì le continue malattie da cui lui e la moglie furono colpiti negli anni successivi. Ryke Hamer dovette subire l'asportazione di un testicolo colpito da un carcinoma, pochi anni dopo fu la moglie ad ammalarsi di cancro e a morire nel 1985 di infarto dopo essere stata la cavia dei primi esperimenti terapeutici della dottrina Hamer. Secondo questa teoria, fondamento della «Nuova medicina germanica» basata sulle cinque leggi biologiche, malattie anche molto gravi come i tumori sono frutto di un trauma (la cosiddetta Dirk Hamer Syndrome) ed è risolvendo il conflitto emozionale che il nostro cervello può riprogrammare l'organismo e indurlo ad autocurarsi senza nessun vero trattamento medico o terapeutico. Una teoria che valse a Hamer senior la radiazione dall'ordine tedesco dei medici fin dal lontano 1986. Ciò che non impedì a Hamer di continuare a trattare i pazienti secondo la sua nuova dottrina.

Un caso che portò Hamer e la sua medicina agli onori (si fa per dire) delle cronache fu quello di Olivia Pilhar, una bambina austriaca malata di cancro. I genitori, seguaci di Hamer, rifiutarono la chemioterapia proposta dai medici tradizionale e scelsero di portare la figlia nella clinica che il medico dopo la radiazione in Germania aveva aperto a Màlaga, in Spagna. Fortunatamente le autorità spagnole furono messe in allerta da quelle austriache, che già indagavano su diverse morti evitabili attribuite dagli inquirenti alle bizzarre teorie di Hamer, e la polizia iberica riuscì a convincere i coniugi Pilhar a tornare in patria e a sottoporre Olivia alla medicina tradizionale. Ciò che salvò la vita alla bambina a cui fu estratto un tumore di quattro chili, lei che ne pesava appena sedici.

Gli ultimi venti anni di vita di Hamer sono stati un lungo pellegrinaggio in cerca di un luogo in cui esercitare il proprio strampalato magistero senza incorrere nelle ire della legge. Che lo condussero in galera in due occasioni: in Germania tra il 1997 e il 1998 e in Francia dal 2004 al 2005. Recente il caso della diciottenne italiana Eleonora Bottaro, morta per una leucemia linfoblastica acuta che la sua famiglia e lei stessa decisero di non curare affidandosi alle teorie psicocentriche di Hamer.

I genitori sono ora indagati dalla Procura di Padova per omicidio colposo aggrav0ato dalla previsione dell'evento.

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