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"Hanno trovato i soldi per i condoni". La Schlein fa inorridire perfino Floris

Il conduttore punge Elly per la gaffe: "I condoni si fanno per incassare..."

"Hanno trovato i soldi per i condoni". La Schlein fa inorridire perfino Floris

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"Hanno trovato i soldi per i condoni". La Schlein fa inorridire perfino Floris

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Dall'euforia iniziale per la neosegretaria giovane e gender fluid al fuoco amico in tv. È ormai cambiato il vento nei salotti di sinistra per Elly Schlein, anche i conduttori di area progressista l'hanno mollata. L'effetto novità è svanito da un pezzo, la leader in questi mesi ha brillato per incertezze e posizioni ambigue, e persino i giornalisti in quota sinistra, dopo l'infatuazione dei primi tempi, la bacchettano apertamente. L'altra sera a Di Martedì, talk show non certo temuto dagli esponenti dem, Floris durante l'intervista ha ribattuto alle risposte della Schlein, obiettando in certi casi alle uscite propagandistiche della segretaria Pd. Trattamento di solito riservato a leader di altri schieramenti. «Lei è considerata un po' fredda, un po' distante dai problemi reali del paese...» le dice Floris. «Era partita troppo dai diritti civili?», domanda retorica. «Le viene detto che non è chiara, da che parte sta?». Quando la segretaria tira fuori il refrain del governo che «ha tagliato la sanità, sta tagliando i servizi alle persone», Floris replica: «Beh, 3 miliardi in più però ....». «Sbloccassero il tetto alle assunzioni nei reparti» rilancia la Schlein, ma il conduttore la riporta nel mondo reale: «Beh poi bisogna pagarli e i soldi non ci sono». «Ma li hanno trovati per fare i condoni!» dice la leader Pd, confondendo condoni e spesa pubblica. Precisa infatti l'intervistatore: «No, hanno fatto i condoni per cercare i soldi in realtà». Anche sul salario minimo a nove euro, Floris obietta che «poi chi paga dieci lo porterà a nove», «no il salario minimo alzerà anche gli altri stipendi» replica la leader Pd, controreplica del conduttore «però alla prossima tornata di contrattazione i minimi torneranno a nove». «No, non è mai successo» concede alla fine all'intervistata, per non finire a battibeccare. Se questo è il registro delle interviste nei salotti amici, si tratta di un campanello di allarme per Elly, sulla cui segreteria c'è già segnata una probabile data di scadenza, le prossime europee.

Già a Otto e mezzo, la Schlein era stata presa a ceffoni dalla Gruber e da Massimo Giannini, spazientiti per le risposte vaghe in politichese stretto. «Lei ha detto, parlando di Lampedusa, che «è la dimostrazione del fallimento delle politiche di esternalizzazione del governo». Ma chi la capisce se lei parla così?» ha chiesto la Gruber. «Non dice una parola chiara, questo è il limite della sua segreteria», secondo l'allora direttore della Stampa. La Schlein ha prima accettato poi rifiutato l'invito al programma Belve, di Francesca Fagnani, forse temendo di dover dare troppe risposte. Anche i giornali di area dem hanno perso l'innamoramento.

Non un buon auspicio per la segretaria.

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