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I bei voti a scuola e la vacanza con papà. Ma il sogno di Camilla è diventato incubo

L'uomo voleva rimandare il viaggio. Ora è disperato: «Lei non c'è più»

I bei voti a scuola e la vacanza con papà. Ma il sogno di Camilla è diventato incubo

Torino Occhi vispi, sorriso sempre sulle labbra e tanta voglia di vivere, di fare le cose già da grande. Questa era Camilla Compagnucci, la bambina di nove anni, morta dopo una rovinosa caduta sugli sci, lungo le piste del comprensorio della Via Lattea, in Piemonte.

Sciare era la sua passione ed era anche portata per questo sport, che praticava insieme a suo papà Francesco: sempre uno accanto all'altro, in una giocosa sfida tra padre e figlia che però l'altro giorno ha trasformato un'allegra vacanza di inizio anno in tragedia.

Quando la piccola Camilla, casco in testa e sci super tecnici ai piedi, ha perso il controllo ed è caduta, papà Francesco era a pochi metri di distanza da lei. L'ha vista rotolare fuori pista per oltre cinquanta metri, sbattere contro la barriera di legno frangivento per poi ricadere a terra e rimanere immobile come una bambola di pezza. È stato il primo a soccorrerla e forse il primo a capire, nonostante il cuore implorasse altro, che per la sua bambina, la sua unica e adorata figlia, non c'era più nulla da fare. L'ha accompagnata, con un filo di speranza fino in ospedale, dove la piccola è morta alcune ore dopo. Prima di sentirsi male ed essere ricoverato nel reparto psichiatrico dell'ospedale, papà Francesco ha ancora trovato la forza di avvertire la mamma di Camilla, Anna Napoletano che da Roma ha preso il primo treno per correre dalla sua bambina e darle l'ultimo saluto.

Intanto il magistrato ha disposto l'autopsia sul corpo della bambina, al fine di capire se il trauma che l'ha uccisa è stato provocato dalla caduta o dall'impatto con la barriera frangivento.

Probabilmente il pm disporrà nuovi sopralluoghi nel punto in cui è avvenuto l'incidente. Secondo alcuni testimoni, la bimba ha perso il controllo degli sci su una cunetta. Camilla è arrivata all'ospedale infantile con un forte trauma toracico e la frattura dello sterno che hanno provocato un arresto cardiaco fatale e anche se sanno che i medici hanno fatto l'impossibile per salvare la figlia, Anna e Francesco non si danno pace per quanto è accaduto. «La mia Camilla non c'è più - continua a ripetere Francesco Compagnucci a chiunque lo avvicini per portargli un po' di conforto -. Se solo non ci fossero state quelle barriere frangivento la mia piccola forse sarebbe ancora viva. Non era la prima volta che facevamo quella pista, la conosceva e lei era portata per lo sci». I genitori di Camilla resteranno a Torino fino a quando la procura non darà il nulla osta per i funerali.

Camilla amava molto sciare e quella vacanza con il padre, organizzata con gli altri compagni della IV D dell'elementare Crispi di Monteverde, era un premio che si era meritata per i brillanti risultati conseguiti a scuola. E dire che per poco quella settimana bianca che sognava da mesi, stava per saltare: papà Francesco si era preso una brutta influenza e il 30 non erano potuti partire.

Ma pur di fare felice la sua Camilla, il giorno dopo, si è fatto forza e ha preso il treno con la bambina per raggiungere la comitiva già al Sestriere, dove sarebbero rimasti fino a sabato, ignari che un tragico destino avrebbe trasformato una bella vacanza in una tragedia immane.

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