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I bersaniani: Renzi traditore. Il nemico della sinistra è il Pd

Il coordinatore di Mdp replica all'ex premier: abbandona gli ideali e poi si lamenta se la nostra gente non lo vota più

I bersaniani: Renzi traditore. Il nemico della sinistra è il Pd

Traditore a chi? Le accuse che Renzi ha lanciato sabato dal palco del teatro Eliseo agli ex alleati che hanno cambiato bandiera innescano l'ennesima diatriba a sinistra del Pd. A inalberarsi, stavolta, è il coordinatore del Movimento democratico e progressista, Roberto Speranza, che si è sentito chiamato in causa dall'accusa di «tradimento» lanciata dal segretario dem nel suo intervento per la celebrazione del decennale del Pd. La prima replica del leader di Mdp arriva su Facebook, ed è l'occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa per l'uomo che, fino a due anni fa, era il capogruppo del Partito Democratico a Montecitorio. «Ieri Renzi ha detto che chi è uscito dal Pd ha tradito», esordisce Speranza, prima di rimandare al mittente l'accusa. «Queste parole - prosegue il coordinatore di Articolo 1 Mpd - vengono da chi ha cancellato l'articolo 18 e indebolito i diritti dei lavoratori attraverso il jobs act, da chi ha fatto una riforma della scuola contro insegnanti e studenti, da chi ha detto Ciaone la sera del referendum sulle trivelle». «A me - aggiunge in conclusione del post Speranza - non piace la categoria del tradimento usata in politica per demonizzare gli avversari. Ma quando la usa Renzi in quel modo voglio dirgli di guardarsi allo specchio e riflettere sulle scelte fallimentari di questi anni».

E a scanso di equivoci, Speranza ieri mattina, intervenendo ad «Aurora», il meeting organizzato a Pisa dal Movimento giovanile della Sinistra, ribadisce il concetto, attaccando ancora le riforme varate dal governo Renzi per smarcarsi e conquistare i delusi dal segretario dem rimasti nel recinto del Pd. «Non mi piace la categoria del tradimento - attacca - e non è la mia cultura politica. Però il tradimento peggiore si commette quando si tradiscono i propri ideali. Sono stati traditi i lavoratori togliendo l'articolo 18 e gli studenti e gli insegnanti con la cosiddetta Buona scuola». «Proprio dalle riforme promosse da Renzi - insiste poi il coordinatore di Mdp - molti elettori di centrosinistra si sono sentiti traditi e hanno smesso di votare il Pd. Noi siamo qui a dare a queste persone una nuova chance». E l'attacco, stavolta, non risparmia nemmeno il Rosatellum. Una riforma elettorale che, secondo Speranza, è «sbagliata nel merito perché toglie il potere di scelta ai cittadini». Il cuore della critica, anche per l'esponente Mdp, è come al solito il timore di un «inciucio». E all'«accordo Renzi-Berlusconi», infatti, Speranza attribuisce i difetti della nuova legge. Un sistema, insiste l'ex capogruppo Pd, che «oltretutto, pur nascendo per cercare di porre le basi per il prossimo governo Berlusconi-Renzi, non garantisce affatto la governabilità».

Infine, l'annuncio delle «candidarie» di Mdp: «Noi di Articolo Uno - conclude Speranza - con le forze che vorranno costruire un campo ampio e plurale progressista e democratico, faremo una scelta volta alla partecipazione dei cittadini per determinare i nostri candidati».

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