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Alfano vuole affossare Ncd per andare con Verdini

I centristi verso un'aggregazione con Ala a sostegno di Renzi, Tabacci e Sc freddi. Il premier: Denis in maggioranza? Oggi no

Alfano vuole affossare Ncd per andare con Verdini

Roma - Prove di tecniche di accordo tra Angelino Alfano e Denis Verdini. Sono in molti quelli che dentro Ncd appaiono orientati ad aumentare il pressing sul ministro dell'Interno per archiviare Ncd e dare vita a una forza di centro allargata che aggreghi tutti coloro che sono stati conquistati nel tempo alla causa renziana. Pronti a fare un passo in avanti ci sono Fabrizio Cicchitto, Beatrice Lorenzin, Sergio Pizzolante, Federica Chiavaroli, Dorina Bianchi e Laura Bianconi. I soggetti che potrebbero essere coinvolti nel progetto sono più di uno. Su tutti i verdiniani. Non è sfuggita agli occhi degli osservatori delle cose di palazzo la partecipazione annunciata di Denis Verdini alla festa di Ncd «Campania Popolare», a Limatola in provincia di Benevento, con un intervento previsto domani. E Matteo Renzi ieri sera a Otto e mezzo ha aperto uno spiraglio: «A oggi escludo che i verdiniani possano entrare in maggioranza. Ma Verdini ha compiuto un gesto di coerenza sulle riforme». In serata, da Palazzo Chigi hanno aggiustato il tiro: «Verdini e i suoi non fanno e non faranno parte del governo. Se in futuro vorranno aggiungersi con i loro voti a singoli provvedimenti della maggioranza, questo riguarda la libera dinamica politico-parlamentare e non la coalizione di governo», si legge in una nota.

Il senatore di Ala, Vincenzo D'Anna, è chiaro: «Ala è solo un gruppo parlamentare, un lievito per aggregare i moderati orfani di Forza Italia». Il Centro Democratico, per bocca di Bruno Tabacci, non si sbilancia: «I tempi non sono maturi». Fredda Scelta Civica: collaboriamo su punti del programma di governo. Se una parte della galassia centrista guarda verso Renzi, c'è anche una sostanziosa fetta di quel mondo in graduale riavvicinamento verso il centrodestra. Gaetano Quagliariello due giorni fa ha avuto contatti con i tosiani. Costante, poi, il confronto con Mario Mauro. La prospettiva della creazione di un gruppo al Senato è concreta. «La soglia dei dieci senatori la si raggiunge senza problemi» spiega Carlo Giovanardi. «Ncd ha avuto un senso fino a quando si trattava di fare le riforme istituzionali. Questa stagione si è chiusa. Ncd avrebbe dovuto dire: caro Renzi le unioni civili te le fai quando vinci le elezioni ma ha abbozzato. A questo punto il 28 e 29 ottobre ci riuniremo con diversi movimenti per ragionare su come creare un'area che faccia riferimento al Ppe.

L'appiattimento sul Pd non è contemplabile».

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