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Dopo i Giochi, stop alla Tav M5S è il partito del non fare

La Appendino fa uscire Torino dall'Osservatorio sulla linea ad alta velocità. Il bis dello stop a Roma 2024

Dopo i Giochi, stop alla Tav M5S è il partito del non fare

È il partito del No. Ma ogni riferimento al referendum di domenica è fuori luogo. Stiamo parlando dei Cinquestelle, il movimento che si trova a suo agio nel bocciare grandi opere e grandi progetti. Dopo il No alle Olimpiadi della Raggi ora è la Appendino a pronunciare il suo niet. Questa volta all'indirizzo della linea dell'alta velocità che collegherà Torino a Lione. Ieri la sindaca ha annunciato la discussione e votazione (lunedì prossimo in Consiglio comunale) di una mozione per far uscire il Comune di Torino dall'Osservatorio della Tav. Ed è la prima volta che il capoluogo piemontese assume una posizione contraria all'opera. La Appendino ha precisato che «non si tratta di una posizione ideologica». Ideologica o no, la mozione non è comunque vincolante per il prosieguo dei lavori. L'atto ha una valenza puramente simbolica: la Tav è stata infatti già approvata la scorsa settimana in Senato e il 20 dicembre passerà all'esame di Montecitorio.

«Nessuna mozione - commenta il senatore del Pd Stefano Esposito, vicepresidente della Commissione trasporti - può fermare i lavori. E la Appendino pensa a questo come a un modo per tenersi buoni i consiglieri comunali grillini cui piace giocare a fare i No-Tav». Nella mozione presentata si evidenzia come la Torino-Lione «non corrisponda ad alcun interesse economico generale e non presenta alcun risvolto utile per la città di Torino e per il popolo italiano» e si definisce l'Osservatorio «un organismo che esclude dai suoi compiti la discussione sull'utilità dell'opera». Punto sul quale ha da ridire lo stesso commissario dell'Osservatorio Paolo Foietta. «Avevamo concordato un percorso di confronto, - spiega - che prevedeva tra l'altro anche un convegno-dibattito tra le ragioni del sì e del no alla Torino-Lione, dopo il quale avrebbero assunto le proprie decisioni sull'Osservatorio. Così non è stato, nonostante la nostra totale disponibilità a questo confronto».

«La cosa che però mi lascia più perplesso - aggiunge Foietta - è che con la Torino-Lione il Comune non c'entra più nulla: l'utilizzo del passante ferroviario, con tutte le migliorie necessarie per rendere la linea più efficiente, sono già stati inseriti nel Patto per Torino che la Appendino ha firmato nei giorni scorsi.

Questo mi sembra un atteggiamento poco coerente».

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