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Via i gioielli reali e fuga in barca. Colpo da film nella cattedrale

In Svezia trafugate due corone e una sfera d'oro, perle e pietre del '500. Ladri in azione in orario di visita

Via i gioielli reali e fuga in barca. Colpo da film nella cattedrale

Il colpo a mezzogiorno, in pieno orario di apertura della cattedrale, con tanto di ricevimento in corso in una cappella laterale. La teca svuotata con successo. E infine la fuga - degna di uno 007 - in motoscafo, attraverso il sistema di laghi che si articola nella zona Ovest di Stoccolma. Per approdare e nascondersi chissà dove.

Sembra la trama di un film, e invece è la rapina andata in scena martedì in Svezia, nella cattedrale di Strängnäs, a un'ottantina di chilometri dalla capitale. Nelle mani dei due ladri, ora ricercati dall'Interpol, alcuni pezzi del patrimonio della famiglia reale: due corone, una appartenente a re Carlo IX di Svezia (1550-1611) e l'altra, più piccola, alla moglie, la regina Cristina (1573-1625), oltre a una sfera d'oro decorata con perle e pietre preziose. Anche la corona del sovrano è rifinita con perle e pietre preziose e con dettagli d'argento. Gli oggetti hanno un valore inestimabile, che non è ancora stato comunicato, e risalgono al periodo a cavallo tra il 1500 e il 1600. Facevano parte del corredo funebre della coppia reale: vennero riesumati dalla loro tomba proprio per essere esposti nella luogo sacro.

I due ladri sono entrati nella cattedrale, edificio in stile gotico posto sulla sommità di un'altura, intorno alle 12 di martedì. Indisturbati, sono arrivati di fronte alla teca, chiusa a chiave e allarmata, che custodiva gli oggetti desiderati. La polizia non ha confermato la dinamica, ma i due non possono aver fatto altro che rompere il vetro, facendo scattare l'allarme. Tom Rowell, che si trovava all'interno della cattedrale perché ci si deve sposare la settimana prossima, ha detto al quotidiano svedese Aftonbladet di aver visto due persone correre fuori dall'edificio, salire sul motoscafo che era in attesa sulla vicina riva del lago Mälaren e fuggire via. Quando le forze dell'ordine sono arrivate sul posto, i due erano già spariti. «Abbiamo chiamato la polizia per raccontare quanto avevamo visto, e loro ci hanno detto che qualcosa era stato rubato dalla chiesa - ha spiegato il testimone - Io ho subito capito che si trattava di ladri dal modo in cui si comportavano. È spregevole che la gente rubi in un luogo sacro e storico».

Gli elicotteri e le imbarcazioni mobilitati dalle autorità svedesi stanno cercando di rintracciare i due responsabili e il ricco bottino. Del fatto è stata allertata anche l'Interpol, la polizia internazionale. Se presi, i ladri rischiano fino a 6 anni di carcere per furto aggravato.

La speranza degli inquirenti è che gli oggetti, data la loro particolarità, al primo tentativo di essere venduti vengano immediatamente individuati e rintracciati. «Sono esemplari davvero unici, è difficile tradurli in un valore economico - ha detto all'Aftonbladet Thomas Agnevik, un portavoce della polizia - Ciò che solitamente succede con questo tipo di oggetti è che prima o poi vengono ritrovati, perché pochissime persone sono in grado di gestirli. Confidiamo di riaverli indietro».

Un precedente che fa ben sperare è quello del 2013, quando altri gioielli della Corona svedese sono stati trafugati da Västerås, altra località sul lago Mälaren. Si trattava di una corona e di uno scettro che facevano parte del corredo funebre del re Giovanni III di Svezia (1537 - 1592).

In quel caso la refurtiva era stata ritrovata pochi giorni dopo il furto in due grandi sacchi della spazzatura abbandonati al margine di un'autostrada, dopo una soffiata alla polizia.

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