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I giudici anticipano la politica: cinque adozioni a coppie gay

Il Tribunale dei minori di Roma applica già la "stepchild adoption": "La relazione omosex non la preclude". Il premier: "Finalmente una legge, sarà il voto segreto a definire le scelte"

I giudici anticipano la politica: cinque adozioni a coppie gay

Via libera all'adozione per cinque coppie omosessuali. Mentre i politici si azzuffano per trovare la quadratura del cerchio sulla stepchild adoption, che ha provocato anche una profonda frattura interna al Pd, la famiglia gay è già una realtà anche in Italia. Il Tribunale dei Minori di Roma nel mese di dicembre ha disposto altre 5 adozioni di figli minori da parte del convivente della madre biologica in coppie dello stesso sesso, proprio secondo il principio della stepchild adoption. Orientamento che conferma quanto deciso nel 2014 per una prima coppia, due donne, sempre dallo stesso Tribunale dei Minori e ratificato poi dalla Corte d'Appello di Roma il 23 dicembre scorso. Insomma per la Giustizia italiana la stepchild adoption è legittima e offre tutela al minore.

L'avvocato Maria Antonia Pili che assiste alcune coppie omo, spiega che il Tribunale ha ritenuto che non possono essere considerate ragioni preclusive per l'adozione «né la mancanza di un vincolo matrimoniale tra l'adottante e la madre del minore adottato né la relazione omosessuale tra la coppia genitoriale».Questo non significa che i difensori della famiglia tradizionale si siano arresi. Anzi. In vista dell'arrivo della legge in aula al Senato il prossimo 28 gennaio la mobilitazione è già partita. Il 30 gennaio il popolo cattolico scenderà in piazza per il secondo Family Day contro le nozze gay in meno di un anno. E proprio ieri l'Avvenire, il quotidiano dei vescovi, ha lanciato la chiamata alle armi definendo l'iniziativa «una grande prova di passione civile e democratica». I movimenti cattolici dunque hanno il via libera delle gerarchie vaticane anche se il segretario generale della Cei, Monsignor Nunzio Galantino, ha precisato che eventuali partecipazioni eccellenti saranno «a titolo personale».

I movimenti cattolici promotori del Family Day promettono di arrivare almeno a mezzo milione di manifestanti. Nonostante le polemiche e la frattura con la parte cattolica dei democratici Matteo Renzi garantisce che «l'Italia avrà la legge che aspetta da decenni». Non ci sarà nessuno stralcio della disciplina sulla stepchild adoption come invece richiesto dai cattolici dem che vorrebbero vederlo trasformato in affido rinforzato. Il premier riconosce che anc he dentro il Pd «le distanze sono ampie e dunque sarà il voto segreto a definire le scelte». L'affido rinforzato è molto lontano infatti dall'adozione. Il partner potrebbe diventare soltanto tutore del minore e toccherebbe al figlio una volta maggiorenne decidere se essere adottato. Una soluzione di compromesso respinta sia dalla sinistra che vuole l'adozione a pieno titolo sia dal centrodestra che la ritiene comunque rischiosa e pasticciata. Per Alfredo Bazoli, Pd renziano e cattolico, si deve evitare che l'adozione per le coppie omo apra alla pratica dell'utero in affitto. «Riteniamo preferibile lo stralcio - dice Bazoli - ma vorremmo che almeno venissero fissate condizioni che rendano chiaro che la stepchild adoption non legittima la maternità surrogata».

Ed è polemica anche dentro Forza Italia tra Francesca Pascale, la compagna di Silvio Berlusconi, favorevole alle nozze gay e Annagrazia Calabria contraria. Per la Pascale «il diritto di un bambino non lo decide il sesso di una coppia ma l'amore che essa sa donare».

Anche i movimenti omosessuali saranno in piazza il 23 gennaio per rivendicare il diritto ad una piena uguaglianza con le coppie eterosessuali.

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