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I guai giudiziari al Pirellone ricompattano Salvini e Maroni

Milano, si punta su Lupi come candidato sindaco: "Ma non voglio fare la fine della Moratti". Ncd lombardo pronto a sganciarsi da Alfano

I guai giudiziari al Pirellone ricompattano Salvini e Maroni

Ci voleva la magistratura per ricompattare la Lega e riavvicinare le diverse anime del centrodestra in Lombardia, Ncd compreso. Dopo il lungo faccia a faccia di lunedì mattina in via Bellerio, infatti, Matteo Salvini e Roberto Maroni si ritrovano finalmente dallo stesso lato della barricata. Un'unità d'intenti che appare chiara martedì, quando tutto il Carroccio si muove in difesa dell'assessore regionale all'Economia Massimo Garavaglia, indagato per turbativa d'asta. Inizialmente vicino a Giancarlo Giorgetti, oggi è considerato un maroniano doc. E nonostante i modi un po' spigolosi gli abbiano in questi anni procurato diverse frizioni con il gruppo consiliare leghista del Pirellone, Garavaglia incassa immediatamente la solidarietà di tutto il movimento. Un'alzata di scudi che culmina nella durissima presa di posizione di Salvini che ieri mattina parlava di «attacco politico». Garavaglia, dice, «è di un'onesta specchiata, il migliore tra noi». La Lega, insomma, fa quadrato. In un clima decisamente più solidale di quello che lunedì aveva spinto Salvini a puntare il dito su «alcuni articoli usciti sui giornali in questi giorni». Se dobbiamo dirci qualcosa - era stato il senso del suo ragionamento durante il Consiglio federale - inutile parlarne con i giornalisti, meglio discuterne tra noi.

Il segretario della Lega e Maroni lo hanno fatto, tanto che il primo avrebbe quasi lasciato cadere la sua riserva su un'eventuale candidatura di Maurizio Lupi a sindaco di Milano, secondo il governatore lombardo uno dei nomi migliori possibili. Perché riuscirebbe ad aggregare tutto il centrodestra, facendo diventare Milano una sorta di laboratorio politico in vista della prossimo politiche. Il punto è che secondo Salvini e buona parte del Carroccio l'ex ministro delle Infrastrutture dovrebbe prima prendere le distanze da Angelino Alfano e dal governo. Non a caso, ieri mattina tra i banchi della Lega c'era chi si aspettava toni più duri quando il capogruppo di Ncd ha preso la parola dopo le comunicazioni di Matteo Renzi sul prossimo Consiglio europeo. In verità, fa notare un big di Ncd, non è certo la politica estera l'argomento sul quale Lupi deve smarcarsi dal governo, ma temi più delicati come le unioni civili o le adozioni. Eppoi c'è tempo, perché con ogni probabilità le amministrative saranno a giugno ed è chiaro che il candidato del centrodestra non sarà individuato prima di gennaio.

Lupi, intercettato in Transatlantico, si limita a un sorriso e si guarda bene dal dire una sola parola in proposito, ma è evidente che le diplomazie sono al lavoro ormai da tempo. Con un Salvini che negli ultimi giorni sta tenendo un profilo meno aggressivo nei confronti di Ncd e, soprattutto, di Alfano. Segnale importante questo, perché per quanto Lupi possa ragionare sul far confluire il Nuovo Centrodestra lombardo in una lista civica o in un'altra aggregazione alternativa a Forza Italia è chiaro che difficilmente arriverà a rinnegare il rapporto personale con Alfano. Che però in Lombardia non è affatto amato dal suo partito, tanto che sia Comunione e liberazione (il bacino elettorale di Lupi e Roberto Formigoni) che il senatore Francesco Colucci (dieci legislature alle spalle grazie ad un corposo pacchetto di voti degli ex socialisti milanesi) avrebbero già dato il via libera per mollare gli ormeggi da Ncd. Dopo quello di Gaetano Quagliariello, per Alfano sarebbe un altro pesantissimo smacco.

Per Milano, dunque, lavori in corso. Anche se, fa notare uno di quelli che in Lega sta lavorando all'intesa, Lupi sarebbe stato chiaro. Si può fare, avrebbe detto l'ex ministro, «solo con un'investitura senza esitazioni da parte di Salvini» perché «certo non voglio fare la fine di Letizia Moratti».

Che perse la sfida con Giuliano Pisapia anche per la poca passione con cui la Lega appoggiò la sua ricandidatura a sindaco.

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