Politica

I massoni «in mostra» all'Expo «La nostra casa è aperta a tutti»

Inaugurata a Milano la nuova sede del Grande oriente d'Italia. Il gran maestro Bisi: «Realizzata in tempo per l'Esposizione. Alla faccia di chi dice che ci nascondiamo»

«La nostra casa è stata costruita in tempo perfetto per Expo e chi busserà alla porta sarà accolto». Il sorriso di tutti, di tanti, di giovani e vecchi ha inaugurato la nuova sede del Grande Oriente d'Italia, in via Gian Battista Pirelli numero 5 a Milano.

Il sole di domenica 19 aprile toccava l'acronimo «GOI», scolpito all'esterno sopra la porta, mentre i «fratelli» entravano soddisfatti, circondando di commosso quanto divertito consenso Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Enzo Liaci, presidente del collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Lombardia, Aldo Gattuso, presidente del consiglio dei Maestri Venerabili di Milano che insieme a Alessandro Cecchi Paone hanno fatto presente come la nuova dimora sarà un punto di riferimento per i 40 mila «liberi muratori», meglio conosciuti come «massoni», che da tutto il mondo verranno a visitare l'Esposizione Universale per lavorare ritualmente con i fratelli milanesi.

«Bel luogo, edificato con passione e competenza. Dopo il rituale di oggi, l'unica parte di noi a rimanere celata perché non sarebbe capita, ritornerò. Milano è una delle capitali della libera muratoria. Abbraccio tutti i fratelli con il cuore. A chi dice che stiamo nascosti, rispondiamo che non è vero» ha detto Stefano Bisi. I «mattoni» della casa sono corona di un sogno di cinquant'anni, spesi con onore per il livornese Massimo Bianchi che definisce la sede milanese «di serie A». Spaziosa nei suoi duemila metri quadrati accoglie con atemporale e astratta semplicità, rischiarata dalla luce azzurra di una vasca d'acqua sotterranea, per raccontare della pancia acquatica di Milano, tempio della vita e oltre, tempio che scorre senza stasi, perché l'acqua tanto ricorda e altrettanto trasforma.

«Oggi diamo un tetto di valore a questa storia di libertà, uguaglianza, fratellanza, perché siamo costruttori per vocazione, consapevoli che costruire è una ricerca in fieri sotto la volta di stelle dell'Universo» ha commentato Cecchi Paone. Enzo Liaci ha mostrato toccante orgoglio per questa impresa iniziata nel 2010, dopo la vendita della vecchia sede di Porta Nuova, e terminata con non poco dolore, «perché è il sacrificio che ci fa crescere. I lombardi lo sanno bene, fieri delle loro 72 logge». Umberto Alliata, presidente della società Olona, che ha condotto le operazioni d'acquisto di via Pirelli, si è rallegrato soprattutto per i fratelli più anziani, mentre Claudio Bonvecchio, grande oratore del Grande Oriente d'Italia, ha sottolineato come « beatus possidens sia colui che sa ricominciare».

Sulle note di Mozart, tra flut di bollicine i «fratelli» e le «sorelle», molte infatti le donne presenti, si davano il benvenuto con tre baci. C'è chi è arrivato dal Brasile come Franco Perrone della loggia Caminho da Luz. Cos'è la massoneria? «La ricerca della verità» risponde il violinista Ruggero Fededegni, lasciando l'archetto per concedersi un attimo di relax. Da profani dobbiamo confessare che questa inaugurazione «palam», manifesta, ci stupisce. «E perché? Cambia la storia, cambiano le cose dell'uomo, e cambiano anche i governi!» commenta Alberto Sandoli. I simboli sulla bancarella sono quelli di sempre: compassi, statuette di Venere, Minerva e Ercole, guanti bianchi, piramidi. Nuova, invece, è la scultura di Maurizio Fusari «Una luce per il futuro».

Il 20% del ricavato della sua vendita andrà in beneficenza al Pane quotidiano, che lievita tutti i giorni.

Commenti