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I media tedeschi attaccano Salvini: "Apre le valvole per odio e frustrazione"

Il settimanale Stern dedica un lungo ritratto a Matteo Salvini: "Intende posizionarsi come il precursore di una nuova Europa e ha pericolosamente successo"

I media tedeschi attaccano Salvini: "Apre le valvole per odio e frustrazione"

La Germania guarda a Matteo Salvini. Le elezioni europee si avvicinano e proprio Roma e Berlino sembrano essere i due poli contrapposti di questa sfida europea. La Germania guida l'asse degli europeisti, l'Italia quella dei "sovranisti" (gialli o rossi che siano). Non è un caso, dunque, se il settimanale tedesco "Stern" dedica un lunghissimo articolo al leader della Lega, disegnandolo come l'uomo della retorica della ruspa.

Secondo il settimanale, Salvini governerebbe il Belpaese con la lotta ai migranti, la polemica contro l'Europa e l'invocazione di un "forte Stato nazionale". Non mancano le critiche. Secondo Stern, infatti, il leader della Lega "intende posizionarsi come il precursore di una nuova Europa e ha pericolosamente successo, non solo in Italia".

L'affondo è tutto nella parola "pericolosamente". Viene definito un "politico Netflix" perché è "drammaturgicamente esperto" e "multimediale". "La strategia è semplice ma efficace - si legge nell'articolo - Salvini costruisce inesorabilmente immagini nemiche e promette di guidarle con il suo bulldozer. A volte molto concreto, per esempio, quando si fa filmare con un casco in testa durante la demolizione di case abusive". E poi si mostra "contro le macchinazioni dei burocrati", vuole "combattere contro le corporazioni internazionali" e "la migrazione incontrollabile".

"Quasi nessuno crede che la Lega garantirà più giustizia sociale - si legge ancora nell'articolo - Ma (...) Salvini è almeno qualcuno che provoca e dà voce all'Italia. Lavora a livello psicologico. La sua retorica apre le valvole per la frustrazione repressa e per l'odio".

Poi il settimanale riporta le accuse di chi accusa le politiche del ministro dell'Interno di aizzare "la violenza contro i migranti", definiti "capri espiatori per tutto ciò che manca agli italiani".

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