Politica

I pionieri grillini del 2009 all'assalto del Movimento

M5s nei guai per le cause degli ex militanti

I pionieri grillini del 2009 all'assalto del Movimento

Il Movimento Cinque Stelle è uno e trino. Ecco spiegato l'ultimo paradosso nel gioco delle tre carte delle associazioni grilline: il M5s del 2009 sta per chiedere al garante del M5s del 2017, nonché padrone assoluto di quello del 2012, la convocazione di un'assemblea nazionale degli iscritti. Per orientarsi nel rebus occorre ricostruire la genesi dei contenitori creati per gestire la creatura politica fondata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Nove anni fa nasce la «non associazione», regolata da un «Non Statuto», la cui ultima versione risale al dicembre del 2009. Non erano previsti né organi statutari, né una sede fisica. Il secondo step arriva alla fine del 2012. Quando viene fondata un'altra associazione, per correre alle politiche del 2013. Stavolta gli iscritti sono soltanto tre: Beppe Grillo nelle vesti di presidente, il nipote del comico Enrico Grillo come vice e il commercialista di fiducia del fondatore Enrico Maria Nadasi segretario, la sede è a Genova. A dicembre 2017 l'ultimo passaggio: vede la luce una nuova associazione. Luigi di Maio assume il ruolo di capo politico, Grillo diventa garante, la sede viene spostata a Roma.

Al tribunale di Genova è in corso una causa di alcuni iscritti al M5s del 2009 che non sono «transitati» nel nuovo contenitore, con l'obiettivo di avere la titolarità dell'uso di nome e simbolo del Movimento. È stato nominato un curatore speciale per promuovere l'azione giudiziaria contro Grillo e, di fatto, «commissariare» la prima associazione. Ma, oltre alle vicende di tribunali e carte bollate, c'è una sostanza politica: da tempo molti grillini iscritti al «primo» M5s hanno l'obiettivo della convocazione di un'assemblea nazionale per mettere in discussione le modifiche statutarie e organizzative che hanno cambiato la pelle del Movimento. Sono espulsi reintegrati dalle sentenze, epurati e semplici «critici»; si rivolgono a Grillo in quanto leader politico del 2009 e vogliono ridiscutere «dal basso» tutta l'impalcatura pentastellata.

Il comico non ha mai parlato in pubblico di questa contestazione, così come Luigi di Maio, ma la fronda degli ex iscritti va avanti. Con quella che, se venisse convocata l'assemblea, diventerebbe una scissione. Dopo la richiesta fatta al Garante della privacy per avere indicazioni sulle modalità da adottare per avere dal curatore i dati degli iscritti alla vecchia associazione, e invitare gli altri associati a firmare una richiesta di convocazione assemblea da inviare a Grillo, gli ex grillini hanno ottenuto l'elenco dei soci del primo contenitore. Si tratta di 135mila persone. Sul web sta già circolando un modulo da compilare per partecipare all'assemblea ufficiale. L'obiettivo minimo da raggiungere è quello di 13.500 iscritti, un decimo del totale degli aderenti al M5s del 2009. Possono sottoscrivere la richiesta soltanto gli attivisti che non sono confluiti nella nuova associazione del 2017. Sui numeri degli attuali iscritti si sa poco.

Osservando la partecipazione su Rousseau, al netto di chi ancora non ha diritto di voto, ci si può fare un'idea: alle consultazioni per il candidato premier hanno votato in 37mila, per il contratto di governo meno di 45mila.

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