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I poliziotti senza divise. La Lega: "A loro il 5 per mille"

I poliziotti senza divise. La Lega: "A loro il 5 per mille"

Destinare il 5 x 1000 alle forze dell'ordine: è questa la proposta di legge della Lega, presentata ieri al Senato. A raccontare il perché è stato l'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini: «Mi dicono agenti della Questura di Milano che per la prima volta dovranno anticipare i soldi per comprarsi vestiario e poi verranno rimborsati. Per questa e per tante altre ragioni, la proposta della Lega di poter destinare il 5 per mille anche alle forze dell'ordine è più che mai necessaria». Una questione annosa, che si protrae da anni e che si trascina sin dai tempi del governo Renzi.

I fondi per le divise sono sempre meno, ecco il perché dell'iniziativa che servirà, laddove approvata, a recuperare le risorse necessarie per pagare il vestiario degli agenti della Polizia di Stato, degli uomini della Guardia di Finanza, dei Vigili del fuoco e dei carabinieri dell'Arma. Il primo firmatario del testo è il senatore Gianfranco Rufa, ma ieri in Senato era presente anche l'ex sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, che nello spiegare come il documento va a modificare il decreto legge del 25 marzo 2010, ha chiarito: «Si tratta di un gesto concreto verso chi protegge le nostre vite e che dimostra l'attenzione della Lega al mondo delle donne e degli uomini in divisa». E poi una critica all'attuale governo, che vuol «smantellare il decreto Sicurezza bis». Molteni ha anche chiarito come durante i mesi in cui Salvini è stato titolare del Viminale, si siano investiti «circa 3 miliardi di euro in sicurezza tra legge di Bilancio e decreti sicurezza e 2 miliardi di euro per l'assunzione delle forze dell'ordine viste le croniche carenze ereditate dal passato».

Un disegno che, però, con la chiusura di numerosi presidi di polizia voluta dall'attuale esecutivo, rischia di essere vanificato in toto. Il leader della Lega ha spiegato come «ora la sicurezza sembra invece completamente sparita dall'agenda di questo governo». «Il nostro contratto di lavoro - scrive il segretario generale del Sap (sindacato autonomo di Polizia), Stefano Paoloni - è scaduto da quasi un anno, dopo dieci anni di blocco ingiustificato. Non abbiamo mezzi, dotazioni e adeguate tutele per il servizio che siamo chiamati a rendere alla collettività.

Il governo non ponga in second'ordine la sicurezza e le esigenze di uomini e donne in divisa».

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