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I presidi contro la Raggi: "Via i rifiuti o aule chiuse"

Invasione di ratti e timore di rischi sanitari: i capi d'istituto scrivono alla sindaca. Si muove la Procura

I presidi contro la Raggi: "Via i rifiuti o aule chiuse"

Domani mattina gli studenti di Roma potrebbero non riprendere le lezioni causa immondizia. Dopo il grido di allarme degli albergatori della capitale per le lamentele dei turisti increduli davanti ai cumuli di rifiuti per le strade, adesso quello dei presidi delle scuole decisi a non far ripartire l'attività didattica se non ci sarà da parte dell'amministrazione comunale un intervento immediato per ripulire le zone intorno agli istituti.

Il timore di rischi sanitari per alunni ed insegnanti, soprattutto per le elementari e per gli asili, anche a causa dei topi che ormai si aggirano indisturbati tra i sacchetti ammassati nei pressi dei cancelli, ha convinto l'associazione nazionale presidi a scrivere una lettera alla sindaca Virginia Raggi minacciando di lasciare chiuse le scuole se il problema della spazzatura non verrà risolto tempestivamente. Il presidente della sezione Lazio dell'associazione, Mario Rusconi, ha deciso di reagire dopo aver ricevuto le segnalazioni di diversi colleghi, presidi di scuole del centro e della periferia, preoccupati per i cassonetti strapieni di immondizia vicino ai portoni degli istituti scolastici. Uno scenario ritenuto tra l'altro «diseducativo» da chi ogni giorno, in classe, cerca di «educare gli alunni al senso civico, al rispetto della città e al decoro». Una levata di scudi, quella dei presidi, appoggiata dal Codacons che ha diffidato la Raggi e il prefetto di Roma a non permettere l'apertura delle scuole in assenza delle necessarie verifiche e garanzie per la salute degli utenti. Per cercare di sedare lo scontento il Campidoglio ha assicurato che «scuole e ospedali hanno priorità nell'erogazione dei servizi». Una priorità mantenuta nonostante le difficoltà dovute al recente incendio che ha distrutto l'impianto dell'Ama dove veniva trattato un quarto dell'indifferenziata della capitale. Già ieri mattina, garantisce l'azienda che si occupa dei rifiuti di Roma, la maggior parte delle 3mila scuole della città sarebbero state monitorate disponendo interventi urgenti lì dove sono state riscontrate le maggiori criticità.

Ma la situazione è davvero allarmante. Si è mossa anche la Procura. I pm ipotizzano i reati di getto pericoloso di cose, in seguito alle segnalazioni di residenti e comitati di quartiere, e di interruzione di pubblico servizio per verificare se la piaga dell'assenteismo nell'Ama abbia contribuito a creare l'emergenza delle ultime settimane. I social sono invasi dalle immagini dei cassonetti sommersi dai rifiuti. Ieri il video «La grande monnezza» con le attrici Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti che ironizzano sullo smaltimento della spazzatura cercando di buttarla scrupolosamente facendosi largo tra i cumuli è diventato virale sul web. Monta anche la polemica politica. Mariastella Gelmini, Forza Italia, denuncia «una situazione da terzo mondo che mostra l'inadeguatezza della Raggi».

Matteo Renzi posta una foto dei rifiuti: «La capitale in questo stato è una ferita inaccettabile».

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