Cronache

I ragazzi leggono. Ma non capiscono

Solo uno su 20 comprende il testo. Pessimi pure in Scienze. Femmine meglio dei maschi

I ragazzi leggono. Ma non capiscono

Roma - La capacità degli studenti italiani di comprendere un testo e valutarlo nella sua complessità, in modo che poi diventi un loro patrimonio da utilizzare nella società, negli ultimi 18 anni è peggiorata, si è ridotta. Ed è di gran lunga inferiore rispetto a quella dei loro coetanei cinesi. Soltanto uno studente su 20 è in grado di comprendere un testo nelle sue implicazioni e rielaborarlo in modo autonomo. La media Ocse è uno su 10.

Presentato ieri a Roma e Parigi il Rapporto Ocse Pisa fotografa ogni tre anni dal 2000 non soltanto le conoscenze dei ragazzi di 15 anni ma la loro capacità di usarle come un'opportunità. Racconta molte cose interessanti ma quello sul quale sarà necessario che focalizzi l'attenzione chi ha la responsabilità della governance dell'Istruzione nel nostro Paese è che da quando esiste la possibilità di confrontare la preparazione dei nostri ragazzi con quella degli altri paesi europei ed extraeuropei l'Italia è ferma al palo. Siamo e restiamo sotto la media Ocse. Non solo: le performance degli studenti italiani anche rispetto a quelle dei loro coetanei di 18 anni fa invece di migliorare peggiorano. Dunque indietreggiamo rispetto al passato e nel confronto con gli altri.

La Ricerca indica anche che pure molti altri aspetti che hanno bisogno di correttivi restano invece invariati: il gap tra Nord e Sud; l'abisso tra le performance degli studenti dei Licei e quelli dei Centri di formazione professionale o dei Tecnici e le differenze di genere nelle materie scientifiche che ancora vedono un pesante divario di risultati e interesse tra maschi e femmine.

La Ricerca confronta le capacità dei ragazzi in Lettura, Matematica e Scienze e il focus del 2018 è sulla Lettura. I test sottoposti ai ragazzi, che non sono dei quiz, quest'anno presentavano alcune novità. Ad illustrarle Annamaria Ajello, presidente dell'Istituto Nazionale di Valutazione; Roberto Ricci, responsabile nazionale prove Invalsi e Laura Palmiero, responsabile per le indagini internazionali. Con la somministrazione computerizzata delle prove di lettura sono stati sottoposti ai ragazzi degli ipertesti ovvero brani di autori diversi creati in momenti diversi. Insomma il tipo di testo che ci si trova di fronte sul web e nel mondo digitale. Elemento importante per valutare la capacità critica dei ragazzi e le loro strategie di lettura per la ricerca di informazioni in più documenti, la valutazione della qualità e della credibilità delle fonti e la gestione delle incongruenze tra le fonti.

In Pisa 2018 il punteggio medio in Italia 476 punti è inferiore alla media Ocse 487 punti. Ma la media al solito inganna. I dati analizzati a livello territoriale ci dicono che gli studenti del Nord Ovest con 498 e quelli del Nord Est con 501 si attestano sopra la media. Quelli del Centro con 484 sono vicini mentre gli studenti del Sud con 453 e del Sud Isole con 439 son ben al di sotto.

Le diseguaglianze si misurano anche guardando alla scelta del corso di studi. I Licei incassano risultati migliori: qui soltanto l'8 per cento dei ragazzi non raggiunge il livello minimo. I risultati peggiorano negli Istituti Tecnici ma negli Istituti Professionali e nei centri di Formazione Professionale è addirittura il 50 per cento che non raggiunge un livello minimo di comprensione del testo. Ovvero un ragazzo su due non capisce che cosa legge. Il confronto più interessante e anche preoccupante è che se si comparano i risultati del 2018 con quelli di alcune rilevazioni precedenti si osserva un peggioramento rispetto al ciclo del 2000, meno 11 punti; quello del 2009, meno 10 ma anche rispetto al ciclo del 2012, meno 13.

Per quanto riguarda i risultati a livello internazionale da segnalare la scalata dei ragazzi cinesi con punteggi largamente superiori a quelli dell'Occidente con Shanghai, lo Jiangsu e lo Zhejiang in testa: 555 punti in lettura, 591 in matematica, 590 in scienze.

In Matematica siamo in linea con la media Ocse: 487 punti contro 489. Anche qui però il Nord distacca il Sud: con picchi di 515 punti. Il crollo dei risultati dei ragazzi finlandesi avrebbe fatto scendere la media. Insomma siamo un pochino migliorati noi e sono peggiorati gli altri.

Malissimo in Scienze i ragazzi crollano a 468 contro 489 della media. L'Italia si colloca in linea con Turchia, Slovacchia e Israele.

In generale le ragazze vanno meglio: superano i ragazzi di 25 punti. Tra le performance più scarse che restano sotto il livello base, il minimo di comprensione considerato sufficiente, ci sono più ragazzi che ragazze. Tra i top performer le ragazze sono presenti in misura maggiore.

Ma restano rigidi paletti, stereotipi culturali, che tengono lontane le ragazze dai settori scientifici.

A parità di risultati in Matematica e Scienze un ragazzo su 4 si proietta nel futuro come ingegnere o scienziato ma soltanto una ragazza su 8 ha la stessa aspirazione.

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