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Ilona Staller ricorda Pannella: "Le radicali non mi volevano"

L'ex pornostar ricorda la candidatiura in parlamento: "Cicciolino Marco mi difese, le radicali non mi volevano"

Ilona Staller ricorda Pannella: "Le radicali non mi volevano"

"Quell'uomo mi aveva sempre affascinato, Alto, carismatico, un sorriso accattivante, anche prima di conoscerlo lo avevo trovato fantastico". Ilona Staller era andata alla sede di Torre Argentina. Si era presentata a Marco Pannella e gli aveva ditto: "Sono felice di conoscere una grande persona". Un minuto dopo le aveva proposto di candidarsi. Una candidatura che nel 1987 aveva portato al Partito Radicale 22mila preferenze e l'elezione della ex pornostar alla Camera dei deputati.

Un giorno, prima di andare in televisione, la Staller aveva provato a mettere a Pannella il fondotinta. Lui l'aveva bloccata. "Mi sa che tu prenderai più voti di me", le aveva detto. "Si sbagliò ma di poco", racconta l'ex pornostar al Messaggero svelando per la prima volta che la sua candidatura era stata contrastata dalle donne radicali. "All'inizio soprattutto furono molto fredde con me. A parte Adele Cambria. Una donna speciale. Fu lei ad accompagnarmi il primo giorno a Montecitorio e a farmi coraggio prendendomi sottobraccio. Ero una bambina. Non avevo capito quanto fosse importante per me essere diventata un deputato. C'era tantissima gente, per farmi entrare i commessi da bravi cicciolini mi tirarono per un braccio".

"Viaggiamo insieme, a Lisbona, andammo a Parigi - racconta la Staller al Messaggero - Budapest presentammo il partito transnazionale. In privato era una persona stupenda. A volte per scherzo lo sbaciucchiavo, lo chiamavo Cicciolino e lui rideva ma mi intimidiva. Più che a un padre potrei paragonarlo a un fratello maggiore...

un uomo onesto, controcorrente, che non ha mai rubato".

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